Berlusconi: ‘Pdl non è allo sbaraglio’

(ANSA) ROMA, 25 Sett – Il Cavaliere a Roma in treno. ‘Apprezzo Polverini, da lei nulla di immorale né illegittimo’

“No, non siamo allo sbaraglio“. Scende dal predellino di un treno che lo porta da Milano a Roma, Silvio Berlusconi, quando i cronisti lo incalzano sulla crisi del Pdl e gli chiedono cosa pensi di fare con un partito da rifondare. Il Cavaliere rassicura sullo stato di salute del suo partito e dà un segnale in prima persona, arrivando nella capitale non in aereo, com’è abituato a fare, ma in treno. Treno e aereo “sono due cose diverse – chiacchiera con i cronisti l’ex premier – ma posso dire che il treno è comodissimo”. La ‘svolta’ del Cavaliere con la scelta delle ferrovie potrebbe essere però solo una parentesi, dettata dalla chiusura per lavori dell’aeroporto di Ciampino e dalla disponibilità di uno slot a Fiumicino solo nel tardo pomeriggio.

C’è spazio per Matteo Renzi, tra le risposte che Berlusconi dà alle domande dei giornalisti. A chi gli domanda se il suo endorsement al ‘rottamatore’ del Pd vada interpretato come un ‘bacio della morte’, il Cav. risponde con una battuta: “Allora vorrà dire che non lo bacerò più“.

L’ex premier oggi parla anche in un’intervista all’Huffington Post Italia. “Il professor Monti era sulla carta il miglior presidente del Consiglio per un governo d’emergenza che avesse l’appoggio di maggioranza e opposizione e potesse fronteggiare al meglio la crisi”, sostiene. “Non è un errore – spiega Berlusconi parlando della possibilità che il premier possa essere il candidato perfetto dei moderati – ma per essere candidato occorre innanzittutto volersi candidare. Aspettiamo e vedremo”.

Poi il presidente del Pdl parla delle dimissioni della governatrice del Lazio. “Apprezziamo la scelta di Renata Polverini che pur non avendo compiuto nulla di immorale né di illegittimo ha ritenuto, di fronte alle gravi emergenze venute alla luce nell’utilizzo dei fondi pubblici, di consentire con le sue dimissioni un cambiamento”.

Berlusconi nel’intervista si dice sereno anche nell’eventualità di primarie del centrodestra: “Non ho mai avuto difficoltà a mettermi in gioco e a competere con gli altri”.

Non manca qualche affondo. “Ci sono ancora in Italia partiti che si definiscono comunisti. Ma soprattutto bisogna scongiurare che l’Italia finisca in mano a soggetti che in comune non hanno proprio nulla. Io stesso ho avuto problemi con i miei alleati, eppure partivamo da basi comuni che sembravano solide. Cosa potrà mai accadere all’Italia governata da un’armata Brancaleone che comprende Vendola e Casini, Bersani, la Bindi e Di Pietro?”.

“Certamente sì e con tutto il cuore“. Berlusconi risponde così ad una domanda in cui gli si chiede se sia disposto a sostenere un candidato che non si chiami Berlusconi per costruire un nuovo centrodestra.

L’intervista prosegue e si sofferma sul tema dei rapporti di Berlusconi con la magistratura e il Cav smentisce che la sua esitazione a candidarsi dipenda da ‘un accanimento giudiziario’ . “Nessuna paura, ho sempre trovato un giudice a Berlino, non sono mai stato condannato nonostante un accanimento giudiziario che non ha eguali nel tempo e nel mondo. L’accanimento giudiziario non mi ha mai impedito e non mi impedirà mai di fare ciò che sento il dovere di fare, nell’interesse del Paese che amo”.

Nell’intervista all’Huffington Post il leader del Pdl torna a parlare dell’Imu. “La nostra proposta è abolire l’Imu sulla prima casa. Una tassa intollerabile per gli italiani, che diversamente dal resto d’Europa abitano per l’80% nella casa di proprietà. L’Imu andrebbe considerata ‘una tantum’ per l’emergenza”.

Berlusconi critica poi la riforma del lavoro realizzata dal governo Monti. “Nel momento in cui si doveva accompagnare l’austerità con la crescita ha pesato sul governo Monti il condizionamento della sinistra. I veti del Pd sulla riforma del lavoro hanno interrotto l’azione riformatrice. Vorremmo più coraggio. Fermo restando il rigore dei conti e il pareggio di bilancio è opportuno che il governo cambi passo puntando allo sviluppo”.

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