Alimentazione, studio: i prodotti bio non sono piu’ sani degli altri

4 set. – I prodotti alimentari coltivati con criteri biologici non sono migliori di quelli tradizionali dal punto di vista nutritivo, ne’ presentano vantaggi sul piano della salute. La ‘Sueddeutsche Zeitung’ pubblica i risultati di un clamoroso studio compiuto da un gruppo di ricercatori dell’universita’ americana di Stanford, guidato da Dena Bravata, che distrugge il mito della coltivazione biologica.

“Non esistono quasi differenze tra prodotti alimentari coltivati biologicamente e quelli tradizionali”, afferma la studiosa, che pubblica il risultato delle sue ricerche sulla rivista ‘Annuals of Internal Medecine’, mentre la sua collaboratrice Crystal Smith-Spangler si dice “sorpresa di non aver trovato differenze di rilievo”, consigliando a chi vuole nutrirsi sano di mangiare piu’ frutta e verdura “a prescindere da come sono state coltivate“.

Dopo aver preso in considerazione migliaia di studi pubblicati tra il 1966 e il 2011, gli studiosi di Stanford hanno esaminato i dati piu’ rilevanti contenuti in 237 ricerche, 223 delle quali si sono occupate degli ingredienti alimentari, della presenza di pesticidi e dei pericoli derivanti dalla presenza di tossine naturali. Per quanto riguarda la presenza di vitamine, tra i prodotti bio e quelli tradizionali non si sono riscontrate differenze significative e lo stesso si e’ verificato per il latte, come pure per il contenuto di proteine e di grassi. I prodotti coltivati biologicamente sono invece piu’ ricchi di fosforo, anche se cio’ dal punto di vista clinico costituirebbe un fatto quasi irrilevante.

Anche per quanto riguarda la presenza di sostanze nocive per la salute, come i colibatteri, le salmonelle o i batteri campylobacter, i prodotti bio e normali non presentano differenze di rilievo. Diverso e’ il caso dei residui di pesticidi, piu’ rari e in percentuali piu’ basse nei prodotti biologici. Nel 7% dei campioni di prodotti bio sono state riscontrate tracce di pesticidi, presenti invece nel 38% dei campioni di prodotti coltivati in maniera tradizionale.

Gli studiosi di Stanford sottolineano pero’ che questi dati non costituiscono un pericolo per la salute, poiche’ il livello dei residui di pesticidi rimane in tutti i prodotti analizzati al di sotto della soglia minima consentita dalla legge. Dallo studio e’ anche emerso che non e’ stato riscontrato alcun elemento a conferma che una donna incinta che faccia uso di prodotti biologici metta al mondo un bambino piu’ sano.

La conclusione dello studio americano e’ che le differenze tra i due tipi di prodotti sono assolutamente marginali, mentre l’unico vantaggio di quelli biologici e’ che, essendo coltivati senza concimi sintetici e senza l’uso di pesticidi, a guadagnarci e’ di fatto l’ambiente. Sarebbe questa, dunque, l’unica ragione per affrontare una spesa maggiore d’acquisto.
(AGI) Gey/Bia

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