PD, inizia il tormentone delle primarie. Renzi: Bersani vuole metterci in saccoccia

14 luglio – Le primarie si terranno “in una ragionevole distanza dalle elezioni e cioè entro la fine dell’anno”. A chiarirlo è stato oggi Pier Luigi Bersani intervenendo all’assemblea del Pd. “Non le faremo da soli e dunque i tempi e i modi non li possiamo decidere da soli”, spiega. “Non si parlerà del Pd, non sarà il congresso del Pd. Si parlerà di Italia e di governo del Paese”, precisa il segretario.

Ricordando che la Direzione ha indicato “un criterio di apertura, un criterio che suggerisce di privilegiare l’allargamento della partecipazione piuttosto che l’allestimento di barriere”, Bersani aggiunge: “chiedo che la mia non sia una candidatura esclusiva. Avremo dunque modo, nel tempo giusto, subito dopo la ripresa, di investire l’Assemblea dei temi regolamentari e statutari e di prendere assieme le decisioni conseguenti”.

Commentando all’Adnkronos la ‘strategia’ del segretario di rinviare a dopo l’estate la messa a punto delle primarie, Matteo Renzi sottolinea: “Rinviando il discorso sulle primarie tutto a settembre, Bersani pensa di metterci in saccoccia. Si sbaglia di brutto peché noi in questo mese ci organizziamo, ci organizziamo sul territorio e a settembre siamo pronti”.

“Se pensa di metterci in saccoccia – ripete il sindaco di Firenze – si sbaglia. Ha interrotto ogni contatto. Fa sapere che si rinvia tutto a dopo l’estate. Nessun problema. Noi intanto ci organizziamo. adnk