Turchia: volano sedie e pugni in parlamento per riforma che spingera’ i bambini nelle scuole coraniche e le ragazzine a casa con il velo

15 MAR – Con un colpo di mano parlamentare che ha fatto volare sedie e pugni, il partito del premier islamico Recep Tayyip Erdogan ha fatto approvare in Commissione un controverso progetto di riforma della scuola che formalmente prolunga l’obbligo scolastico di quattro anni ma che, secondo l’opposizione, spingera’ i bambini nelle scuole coraniche e le ragazzine verso il velo a casa.

Il varo della Commissione parlamentare per l’Istruzione avvenuto ieri ad Ankara ha fatto il giro del web per le scene da mischia rugbistica che l’hanno accompagnato: come riferiscono autorevoli siti d’informazione turchi, son volati pugni, calci, sedie, bottiglie di plastica e parolacce. Il bilancio e’ stato di alcuni deputati ”feriti” e un cameraman portato in ospedale con lesioni alla testa. La rissa sarebbe ”senza precedenti” nel pur sanguigno consesso della Grande assemblea nazionale.

Quelle che una facile ironia definirebbe ”cose turche” sono state innescate dalla volonta’ del partito Giustizia e Sviluppo (Akp) di Erdogan di porre fine al sostanziale ostruzionismo che l’opposizione socialdemocratica (il laico Chp) stava facendo in commissione da quasi due settimane con circa 130 interventi su sei dei 26 articoli previsti dalla riforma proposta dalla formazione del premier. Gli ultimi 20 sono stati approvati in mezz’ora approfittando del caos creatosi quando molti deputi del Chp hanno cercato di riprendersi gli scranni occupati da un centinaio di parlamentari dell’Akp arrivati con un’ora di anticipo.

”Una macchia nera della storia delle democrazia”, ha commentato il leader del Chp, Kemal Kilicdaroglu. Il partito, assieme ai nazionalisti – anch’essi laici – del Mhp hanno giurato che cercheranno di bloccare il testo in aula, dove pero’ il governo monocolore di Erdogan ha una larga maggioranza con oltre cento seggi di scarto anche sommando l’opposizione filocurda.

Lo scontro, stando alle sintesi che vengono fatte del testo della riforma, ha una chiara matrice ideologica e si inserisce confronto fra laicita’ imposta al Paese dal suo fondatore Kemal Ataturk e l’islam che avanza dal 2003 sotto l’egida di Erdogan.

Formalmente la riforma prolunga l’attuale scuola dell’obbligo di otto anni attraverso la creazione di tre cicli di quattro anni che comprendono anche le superiori. Chp e sindacati della scuola denunciano pero’ la possibilita’ di lasciare la scuola dell’obbligo gia’ dopo il ciclo elementare per entrare gia’ a dieci anni negli istituti per predicatori islamici: gli ”Imam Hatip Lisesi”, i licei religiosi in uno dei quali si e’ formato Erdogan. Oltre alle ore facoltative di corano o arabo, la stampa laica sottolinea la finestra dell’educazione a distanza che consentirebbe alle famiglie piu’ osservanti o povere soprattutto nel sud-est di tenere a casa le figlie femmine dopo le medie (cosa che peraltro in teoria avviene anche con l’attuale sistema dell’obbligo).

Soprattutto per quanto riguarda gli imam-hatip, secondo il Sindacato degli insegnanti (Egitim-Sen) la riforma dunque e’ in linea con una recente promessa fatta da Erdogan di voler formare ”una gioventu’ religiosa”. E’ come sottolineano fonti ufficiali del suo partito, verrebbe sanata la ferita causata dal golpe militare anti-islamico del 1980 quando fu raddoppiato l’obbligo scolastico impedendo cosi’ un accesso alle scuole coraniche gia’ a 10 anni. (ANSAmed)..

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