Caso maro’, finalmente Terzi infuriato con l’India: “fermo illegittimo”

7 mar. – L’Italia alza i toni nella polemica con l’India sul trattamento riservato ai due maro’ del San Marco. Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha convocato l’ambasciatore indiano a Roma, Debrabata Saha, a cui ha presentato “la ferma protesta” del governo per il comportamento delle autorita’ indiane nei confronti dei due militari. Terzi ha ribadito che per l’Italia il processo ai fucilieri e’ illegittimo “per carenza di giurisdizione”; ha fermamente protestato per le “inaccettabili” misure adottate con il fermo giudiziario, definendo “non soddisfacenti” le misure attenuative; ed ha assicurato che l’Italia “continuera’ a sollevare” il caso “in tutte le sedi”, osservando come esso rischi di diventare un “precedente pericolosissimo”, e per questo vi e’ un “interesse convergente della comunita’ internazionale”.

“Domani un altro Paese potrebbe trovarsi nella stessa situazione”, ha avvertito anche l’inviato di Terzi in India, il sottosegretario agli Esteri, Staffan de Mistura. “Questo e’ un caso che oggi si applica a noi e domani potrebbe applicarsi a qualcun altro. Aspettavamo la prova del nove, quella balistica, per poi accelerare l’aspetto internazionale.

Dopo quello che e’ avvenuto ieri non aspettiamo piu’ perche’ c’e’ stata un’accelerazione nella direzione sbagliata”. Ai due militari ha telefonato il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, che ha garantito loro “il massimo impegno delle istituzioni italiane”: “L’Italia tutta e’ con voi, al vostro fianco”. Secondo De Mistura, con la sistemazione in una struttura separata all’interno del carcere di Trivandrum e’ stata almeno preservata la dignita’ dei due fucilieri. “Stanno bene”, ha riferito, “abbiamo ottenuto che portino la loro divisa in ogni momento e che siano separati da tutti i detenuti comuni”. Intanto, l’Alta Corte del Kerala ha fissato a venerdi’ 9 marzo una nuova udienza per l’esame dell’eccezione di giurisdizione presentata dalla difesa.

Il giudice P.S. Gopinathan ha inoltre concesso ad alcuni familiari dei pescatori uccisi di costituirsi parte civile. Quanto alle critiche sulla strategia tenuta nel corso di queste tre settimane, il portavoce della Farnesina ha tenuto a sottolineare che “la linea del governo italiano e’ stata sin dall’inizio coerente, determinata e unitaria”. “Il governo ce la sta mettendo tutta” ha assicurato il ministro della Giustizia, Paola Severino, che ha incontrato Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini per aggiornarli sui passi intrapresi.

Dal canto suo Casini ha invitato alla prudenza perche’ si rischia di “non mettere a repentaglio i vita dei due militari”: “Che qualcuno prenda a pretesto la vicenda dei maro’ per fare polemiche contro il governo Monti e contro il ministero degli Esteri e’ indecente”, ha aggiunto il leader dell’Udc. Adesso si attendono i prossimi passi.

L’Ue ha fatto sapere, attraverso un portavoce di Catherine Ashton, che “segue da vicino” la vicenda e che e’ “in stretto contatto con le autorita’ italiane”, anche se finora non ha ricevuto richieste di assistenza. Un intervento diretto di Bruxelles e’ stato invece sollecitato dal vicepresidente dell’Europarlamento, Gianni Pittella: “L’Unione europea deve intervenire “direttamente e in modo ufficiale sul governo indiano”. Pittella ha affermato di aver “sollecitato, anche tramite il presidente del Parlamento Martin Schulz, un intervento immediato delle istituzioni europee”. “Richiedere il coinvolgimento europeo e’ coerente e logico visto che e’ proprio per prevenire e reprimere gli atti di pirateria esiste una missione diplomatico-militare dell’Unione, l’operazione Atalanta. La missione iniziata nel dicembre 2008 e che e’ stata da poco prorogata, ha lo scopo di proteggere le navi mercantili che transitano tra il Mar Rosso, il Golfo di Aden e l’Oceano Indiano”. agi

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