Stato-mafia: Provenzano sentito dai pm senza difensore, interrogatorio nullo

17 dic – Il boss mafioso Bernardo Provenzano doveva essere interrogato dai pm di Palermo alla presenza dei suoi legali in quanto “indagato e non persona informata sui fatti”, ecco perche’ l’interrogatorio del 31 maggio scorso nel carcere di Parma e’ da ritenere nulla.

Lo scrive nel provvedimento il gup del Tribunale di Palermo Piergiorgio Morosini che oggi ha dichiarato nullo il verbale che non entrera’ nel procedimento per la trattativa tra Stato e mafia.

Durante l’in terrogatorio gli ex Procuratori aggiunti Ignazio De Francisci e Antonio Ingroia interrogarono Provenzano non solo sul suo tentato suicidio in cella ma anche sulla trattativa. E oggi il giudice per le udienze preliminari oggi ‘bacchetta’ i due pm: “Provenzano – scrive il magistrato – doveva assumere sin dall’inizio la veste formale di persona indagata di procedimento connesso o probatoriamente collegato” con l’indagine sulla trattativa. “Invece – scrive il gup – e’ stato sentito senza difensore“.

Quindi Morosini si dice convinto che la connessione tra il fascicolo sull’istigazione al suicidio e l’inchiesta sulla trattativa “si evince chiaramente da alcune domande formulate dai pm che fanno riferimento esplicito in piu’ punti ai rapporti tra Provenzano e Vito Ciancimino”. adnk

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