Nasce un nuovo Movimento: Siciliani liberi

Riceviamo e pubblichiamo

Coloro che considero “fratelli italiani” facilmente capiranno la mia visione politica che è l’intento di liberarsi di uno stato a stampo mafioso massonico che opprime la gente sempre di più vessando i cittadini di tasse inique senza creare mai politiche indispensabili a favorire il lavoro che è la vera dignità di cui hanno bisogno le persone. Delle persone con il cuore nero che batte a destra non me ne curo e il giorno che capiranno che le ideologie sono morte e sepolte forse comprenderanno meglio cosa sia il vero e reale Socialismo come ‘corrente di pensiero universale’, e non l’interpretazione e la personalizzazione di menti chiuse e irrazionali, difatti sul piano internazionale.

Il socialismo nasce come un movimento favorevole all’autodeterminazione dei popoli, contrapponendosi al nazionalismo e all’imperialismo occidentale; ed è una corrente di pensiero che si batte per modificare la vita sociale ed economica delle classi meno abbienti e in particolare del proletariato. Per questo credo nell’autodeterminazione dei popoli e nel detenere la sovranità tolta da uno stato centrale italiano che ha svenduto la propria nazione ai potentati economici finanziari a partire dall’ Unione europea fino a potenze coloniali come gli Usa che mantengono la Sicilia come una “portaerei nel Mediterraneo” per i loro sporchi “giochi di guerra”. La mafia è anche questo e la storia insegna chi ha fatto sì che la mafia dominasse per gli americani a uso e consumo di Roma ladrona.

La stragrande maggioranza dei politici non parlano del vero problema che abbiamo e cioè della mancanza di sovranità monetaria che è economica e politica di orientare la propria strategia e in questo tutti i partiti con segreteria romana, milanese o genovese che dir si voglia negano l’evidenza. AGGIRANO IL VERO PROBLEMA, L’ASSENZA DI SOVRANITÀ MONETARIA.

Siciliani Liberi è un movimento giovane, nuovo, che deve probabilmente ancora “crescere per diventare grande”, che deve usare un metodo giovane e moderno nelle sue decisioni al suo interno e in questo, ci si augura crescerà. Un movimento che deve saper ascoltare tutte le persone della società civile che vogliano contribuire a migliorare la propria condizione sociale ed economica puntando sull’ambiente e le ricchezze che offre questa terra e in questo deve aprirsi “al nuovo che avanza” a partire da una riforma sanitaria che tenga in considerazione la vera medicina naturale e integrata nel sistema sanitario. Sistema sanitario che necessità di liberalizzazione e legalizzazione a partire dalla medicina preventiva per tutti ma anche dal dire la verità riguardo alla canapa di cui la Sicilia era piena all’epoca di Federico II cosi come di colture sparite come riso, datteri e tante altre. Quindi tutelando la sana alimentazione tutelando il Made in Sicily e quindi la sua filiera alimentare a partire dalla biodiversità di cui è ricca questa terra fino all’autoproduzione di energia liberamente e privatamente a uso e consumo della e per la gente e non le lobbies monopolistiche.

La Sicilia è la terra del sole per eccellenza e questo sole può essere usato per creare immensa ricchezza energetica per un nuovo paradigma da lasciare alle prossime generazioni. Un movimento che liberi la Sicilia dalla sete e dall’esigenza di avere l’acqua come bene e patrimonio pubblico da togliere al monopolio di grossi gruppi finanziari. In quanto tale, per i nobili intenti di libertà che propone alla gente siciliana, è da sostenere e votare. Un movimento che crei le infrastrutture e i collegamenti di cui ha bisogno da sempre al centro del Mediterraneo prima ancora che di periferia dell’Europa.

Innumerevoli solo le questioni irrisolte in questa terra e anche semplicemente per non votare “il solito che ritorna” camuffato da “il nuovo che avanza” darò fiducia a Siciliani Liberi. La Verità ci Rende Liberi.. La nostra vita è della gente che non si rassegna allo squallore e all’ignavia di una classe dirigente politica inesistente e parassitaria. Non si può vivere in un paese dove la contaminazione ambientale di acqua,aria,cibo con devastazione dei territori con discariche abusive altamente inquinate da rifiuti radioattivi e non,trivellazioni petrolifere e raffinerie inquinanti oltre che pericolose in caso di terremoto, sistematico impoverimento del popolo con leggi assurde altresi favorita in buona parte da una magistratura deviata collusa con gli apparati istituzionali oramai inesistenti se non per apparire in Tv a fare le marionette o i buffoni con la “mafia della sanità” che favorisce solo malattie e sanità privata oltre alla distruzionedell’economia;agricoltura,artigianato,turismo…………
Un paese dove spariscono bambini e quasi non ne parlano. Un paese di una “casta parassita” usa la disinformazione e l’abuso della credulità popolare è ogni subdolo mezzo a partire dalla magistratura deviata e da chi dovrebbe garantire i cittadini per assoggettarci e controllarci cercando di sottometterci come se fossimo dei numeri. Praticamente chiunque faccia politica di facciata sa benissimo queste cose ma non ne parla e si limita alle solite azioni di facciata per solo tergiversare e apparire pubblicamente per cariche o poltroncine diventando di fatto complici del sistema. In Sicilia da oltre 70 anni assistiamo al tradimento di una Autonomia Speciale mai applicata dai politici con segreteria partitica romana. Autonomia di fatto tradita che ricordo a tutti è “diritto sancito dalla costituzione italiana” e stiamo ancora assistendo in questi giorni alla farsa di molti politici che si candidano che non raccontano la verità a partire dal punto di vista economico e sociale. Un parlamento che non ha prodotto nulla negli ultimi 5 anni ma anche nelle altre elezioni , afflitto da logiche spartitorie e clientelari per dominare tramite i partiti che hanno condotto la Sicilia in fondo ad un baratro. E’ da respingere come semplicistica e sbagliata la tesi secondo cui i mali di cui soffre la Sicilia derivino dall’Autonomia regionale, come i media continuano a divulgare. Al contrario, questi mali derivano dalle limitazioni che all’Autonomia sono state imposte dai gruppi dirigenti nazionali, soprattutto dalla non applicazione degli articoli dell’autonomia finanziaria. Questi gruppi partitici hanno inteso servirsi dell’Autonomia siciliana come strumento amministrativo per il loro dominio personale e mai per gli interessi della gente. Per questo è necessaria una forte campagna di sensibilizzazione nei confronti di quel circa 50% che non andando a votare rinuncia ad esercitare quella sovranità democratica che gli appartiene per Costituzione.

Bisogna rivolgersi agli indecisi, ai delusi che hanno sostenuto i partiti responsabili di questo scempio. Nella speranza e consapevolezza che una nuova classe politica in Sicilia è possibile. Tutti gli elettori siciliani, il 5 novembre prossimo saranno chiamati ad esercitare il proprio voto: quello sarà il momento in cui il governo e i partiti verranno giudicati per il nuovo governo della Regione Sicilia. E’ una grande responsabilità che i siciliani dovranno affrontare facendo tesoro dei gravi errori commessi negli ultimi 70 anni e cioè affidare il destino della Sicilia ai partiti italiani. Una scelta, la mia, che auguro, possa cambiare il futuro di questa terra e delle nuove generazioni. L’indipendenza e il “diritto all’autodeterminazione dei popoli” è il pensiero politico di Gandhi e la sua attualità è da intendersi come “corrente di pensiero universale internazionale” che nasce come un movimento favorevole all’autodeterminazione dei popoli, contrapponendosi al nazionalismo e all’imperialismo occidentale e quindi è una corrente di pensiero che si batte per modificare la vita sociale ed economica delle classi meno abbienti e in particolare del proletariato.

Le istanze separatiste o autonomiste che dir si voglia hanno attraversato la Sicilia dall’unità d’Italia sino ai nostri giorni e da sempre sono dettate dallo stato di malessere in cui versava la popolazione siciliana che si vede sistematicamente da sempre essere depredata delle proprie risorse. I Siciliani hanno diritto di godere delle risorse naturali che possiedono, con uno sviluppo economico basato sul rispetto della natura, a partire dalla propria terra e dall’agricoltura, dal mare, dal turismo che ne può derivare, con siti archeologici e architettonici secondi a nessuno nel mondo. Per dare un indirizzo al buon vivere è necessario orientarsi verso una politica ambientale, che possa essere in sintonia con l’uomo, e creare e proporre soluzioni costruttive per l’economia, la salute e l’ambiente.

Il principio di autodeterminazione dei popoli sancisce l’obbligo, in capo alla comunità degli stati, a consentire che un popolo sottoposto a dominazione straniera (colonizzazione o occupazione straniera con la forza), o facente parte di uno stato che pratica l’apartheid, possa determinare il proprio destino in uno dei seguenti modi: ottenere l’indipendenza, associarsi o integrarsi a un altro stato già in essere, o, comunque, a poter scegliere autonomamente il proprio regime politico (cosiddetta: «autodeterminazione esterna»). Il principio, nell’ambito del diritto internazionale, esplica i suoi effetti solo sui rapporti tra gli stati e non sancisce alcun diritto all’autodeterminazione in capo a un popolo: quest’ultimo, infatti, non è titolare di un diritto ad autodeterminare il proprio destino ma è solo il materiale beneficiario di tale principio di diritto internazionale, i cui effetti, invece, si ripercuotono solo sui rapporti tra stati: questi, se ne ricorrono le anzidette condizioni, sono tenuti ad acconsentire all’autodeterminazione. Il principio non è applicabile ai paesi sottoposti a occupazione straniera prima della fine della seconda guerra mondiale (irretroattività), a meno che non si tratti di paesi coloniali ma nel caso della Sicilia la dominazione continua tutt’ora con il controllo diretto di Roma a uso e consumo di potenze coloniali e basta vedere quante basi e insediamenti militari tutt’ora ci sono in Sicilia.

Giuseppe

https://www.theguardian.com/world/ng-interactive/2017/oct/27/beyond-catalonia-pro-independence-movements-in-europe-map?CMP=share_btn_fb

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