
Le caserme sono il prossimo step. Lo ha detto martedì il prefetto di Padova Patrizia Impresa, in merito alla questione dell’accoglienza dei profughi, durante la celebrazione del 241° anniversario dalla fondazione della Guardia di Finanza.
CASERME AI PROFUGHI. Non piĂą quindi strutture pubbliche o abitazioni private, come è stato fino ad ora. Il prefetto ha dichiarato di avere ricevuto disposizioni a riguardo da parte del ministero dell’Interno, e di riferirsi non alle caserme in disuso bensì a quelle operative, che possono garantire i requisiti di agibilitĂ e abitabilitĂ .
“Stiamo continuando l’accoglienza con le cooperative e il privato sociale – ha spiegato – ma rispetto alle proiezioni sugli arrivi nel futuro prossimo ci stiamo muovendo cercando soluzioni ulteriori. Stiamo effettuando diverse ricognizioni su caserme non dismesse ma in uso per trovare spazi comunque adeguati all’accoglienza. Sono aumentati gli arrivi in questi ultimi giorni, sia nei numeri che nella frequenza – ha continuato – vedo che molte di queste persone non si fermano perchĂ© dopo un breve momento di sistemazione continuano il loro viaggio. Per questo stiamo facendo una ricognizione. Cerchiamo caserme ancora in utilizzo o in fase di dismissione non ancora realizzata, l’importante è che la struttura abbia un piano di agibilitĂ ”.
BITONCI. Un’opzione che non ha incontrato l’appoggio del sindaco Massimo Bitonci: “Il prefetto si è reso conto che non si possono mettere questi clandestini nelle case private – ha detto – trovo invece estremamente pericoloso e un grave errore la possibilitĂ di mischiare i militari con i profughi e i clandestini. Si conferma la gestione imbarazzante di questa emergenza da parte del governo”.
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