Armi all’India, Israele strappa agli USA un affare da 525 milioni di dollari

Barack Obama and Binyamin Netanyahu at the White House in 2010

 

26 ott. – A Washington, dove gli affari valgono sempre piu’ di qualsiasi altra cosa e dove sei fai gli interessi del tuo Paese vieni considerato ostile, si staranno chiedendo se Israele e’ sempre il loro miglior alleato in Medio Oriente. Tel Aviv ha infattri strappatto agli Usa una maxi commessa militare in India. Israele vendera’ a New Delhi 8.000 missili anti-carro guidati Spike e 300 lanciatori per un valore di 525 milioni di dollari. La fornitura israeliana e’ stata preferita dall’India a quella degli statunitensi Javelin, realizzati da Locheed Martin e Raytheon. Colossi del settore difesa americani per cui capo del Pentagono, Chuck Hagel, aveva fatto pressioni sul governo del presidente Narendra Modi.

Ironia della sorte, che brucera’ ancora di piu’ al Pentagono, e’ che gli Spike (missili spara e dimentica) sono costruiti dall’israeliana Rafael. Quest’ultima e’ la stessa societa’ assurta a notorieta’ mondiale per il suo prodotto di punta – sviluppato con il decisivo sostegno economico e non solo degli Usa – il sistema ‘Iron Dome‘, in grado di intercettare – come si e’ visto nell’ultimo conflitto con Hamas – i missili e i razzi sparati dalla Striscia di Gaza.

Con l’intesa per gli Spike, Israele ha messo piede in quello che e’ ritenuto il miglior acquirente mondiale di armi. L’India – sempre ai ferri corti con il vicino Pakistan – ha lanciato un piano pluriennale da 250 miliardi di dollari – scrive il britannico Guardian – per ammodernare il suo antiquato sistema di difesa di epoca sovietica. Ma New Delhi, che al momento investe 47,4 milirdi l’anno per la Difesa, oltre al nemico storico, ha ambizioni di potenza mondiale e deve far fronte al piu’ ingombrante vicino, la Cina, che sta a sua volta ammodernando a colpi di centinaia di miliardi di dollari l’anno (188 secondo l’ultimo bilancio), le sue forze armate. (con fonte AGI) .

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