
28 giugno – C’è un negoziato parallelo a Bruxelles in queste settimane, cui i soliti media non stanno dando alcun risalto (Fondo straordinario per l’editoria, Renzi stanzia 120 milioni di euro). In effetti non si tratta di vacue chiacchiere come quelle su vincoli e flessibilità sì o no, ma di fatti molto piu’ seri basati su precisi dettagli tecnici, piuttosto che su plateali incroci di dichiarazioni tra premier.
Ma per l’Italia e per le dimensioni della manovra finanziaria in arrivo a ottobre, fa un’enorme differenza. E per il momento non sta andando come il governo avrebbe voluto: i documenti ufficiali dicono che sul proprio specifico piano di finanza pubblica il governo non ha ottenuto la “flessibilità ” che chiedeva…
La verità che pochi hanno avuto il coraggio di sbattere in prima pagina è che, nel vertice appena concluso, la proposta del governo di rinviare il pareggio di bilancio per ora è stata respinta. Addirittura i leader, incluso il premier Matteo Renzi, hanno dato il loro “endorsement” (appoggio, approvazione) a un documento ufficiale che raccomanda all’Italia di fare l’opposto di ciò che aveva chiesto: il pareggio già l’anno prossimo, non nel 2016…
da Repubblica
Con lo slittamento degli obiettivi, la correzione da imporre con la Legge di bilancio in arrivo a ottobre poteva essere meno pesante. Senza la manovra d’autunno rischi di profilarsi invece come un’operazione da 25 miliardi…
Quella raccomandazione contiene una sorpresa importante, perché è più intransigente persino di quanto suggerito dalla Commissione europea. Quest’ultima aveva chiesto all’Italia il due giugno: “Nel 2015 (bisogna, ndr) rafforzare in modo significativo la strategia di bilancio per garantire le esigenze di riduzione del debito”. Quel testo ora è stato inasprito e ieri i capi di Stato e di governo hanno dato il loro “endorsement” al più alto livello politico-legale in Europa.
