Corruzione alla UE: lobbisti liberi di agire senza regole, negoziati a porte chiuse

lobbyANSA – 26 apr 2014 – – Lobbisti liberi di agire senza regole, negoziati sempre più a porte chiuse, poco controllo sui conflitti d’interesse: nemmeno le istituzioni europee sono immuni alla corruzione secondo Transparency international, l’ong che guida la lotta mondiale al malaffare.

Nell’ultimo rapporto, pubblicato oggi, l’organizzazione porta alla luce gli aspetti più ‘opachi’ delle istituzioni europee, dove si annida il rischio di una gestione poco chiara di questioni che riguardano la vita dei cittadini europei. Uno dei problemi maggiori è “l’assenza di regole e vincoli per i lobbisti”, cioè le oltre 15mila persone che cercano di influenzare coloro che prendono le decisioni per conto di aziende od organizzazioni da cui sono stipendiati.

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Un altro cattivo segnale è l‘aumento dei ‘triloghi’, cioè le riunioni tra Commissione, Consiglio e Parlamento a porte chiuse: “Una pratica divenuta più frequente nell’ultima legislatura che però viola qualunque trasparenza e rende i negoziati sempre più segreti”, spiega Carl Dolan, direttore di Transparency International.

Infine, mancano regole per evitare conflitti d’interesse ai vertici delle istituzioni: nessuno controlla i periodi di ‘cooling off’, cioè quel tempo che sarebbe opportuno aspettare tra un incarico pubblico e uno privato.

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Al diplomatico britannico Sir Francis Arthur Cockfield dobbiamo la stesura del documento a cui si ispirò il famoso “Libro Bianco sul completamento del mercato interno”: una sorta di Piano Marshall europeo, che prese il nome di “Piano Cockfield“. Dunque, un processo di metamorfosi: da strategia aziendale collettiva a legge costituzionale. L’industriale ordina, la politica esegue, come se fosse un ricatto: «Fai come dico io, o altrimenti vado a lavorare e a produrre altrove». Questo intimò l’Ert ai Capi di Stato d’Europa nei lontani primi anni ottanta, mantenendo tutto in massima segretezza. Questo ha detto Marchionne nel 2011, con una sfrontatezza nuova, figlia di disequilibri nel frattempo cresciuti.

Ora è tutto spalmato tra corridoi e stanze chiuse a chiave (Il club dei lobbisti che governa l’Europa), in “Think Tank” ove qualche decina di illustri signori, tra champagne, applausi e paillettes, discernono sul futuro di interi popoli. Stanze dove nessuno si pone lo scrupolo di far precipitare nel buio milioni di disperati. In Grecia, in Italia, in Spagna, tra le vie di questa Europa di serie B che brancola nelle tenebre, sopraffatta dall’Europa di serie A che si muove nell’ombra.

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