Parma: 15enne picchiato a sangue. Tranello teso con sms da coetaneo tunsino

bull17 febbr – “Quanto accaduto a mio figlio non è una novità per Parma, ogni settimana succede qualcosa del genere e non se ne può più, ormai si tratta di un problema sociale su cui il sindaco deve intervenire perché non si può solo pensare al cemento, e bisogna farlo subito altrimenti qui ci scappa il morto“. E’ quanto sostiene, interpellato dall’Adnkronos, il padre del ragazzo che sabato scorso a Parma è stato violentemente picchiato, con calci e pugni, da un branco di cinque bulli, alla fermata dell’autobus tra via Gramsci e via Osacca, intorno alle 16 del pomeriggio.

Il minore, ora in ospedale con una prognosi di 30 giorni per la varie lesioni e fratture riportate, tra cui una alla fronte, è stato letteralmente attirato in una trappola. Tutto è nato con un sms che il 15enne ha ricevuto intorno alle 14.30 dello stesso giorno sul suo cellulare.

A inviarlo un coetaneo tunisino che gli chiedeva di presentarsi alla fermata del bus “da solo, per chiarire” una vicenda. La vicenda in questione sarebbe il saluto e le poche parole scambiate sul bus tra la vittima dell’agguato e la fidanzatina del nord-africano. Da qui sarebbe, dunque, partito il movente del pestaggio punitivo.

A sottrarre il minore dalla furia della banda di bulli, tra cui ci sarebbero sia ragazzi italiani sia ragazzi stranieri, è stato un uomo che era in macchina con la moglie e il figlio e che, vedendo la scena, si è fermato, è intervenuto e ha messo in fuga i bulli. Immediata quindi la chiamata al 118 e ai Carabinieri che avrebbero già individuato i responsabili, anche grazie a Facebook.

Secondo alcuni testimoni, oltre ai cinque, altri giovanissimi avrebbero assistito alla scena senza intervenire, ma facendo ‘muro’ per coprire l’accaduto. Tutti dettagli che saranno chiariti dagli investigatori dell’Arma.

“Questa volta si è riusciti a contenere i danni perché per mio figlio poteva anche finire peggio – aggiunge il padre – ma bisogna assolutamente intervenire su questi ragazzi perché non pensino che il mondo sia fatto di scazzottate e perché tutto ciò non si deve più ripetere”.

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