Mose, Venezia: urla, insulti, fischi e spintoni al consiglio comunale

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Consiglio comunale oggi Venezia 9 giugno 2014

Nemmeno il tempo di prendere la parola che il sindaco facente funzioni Sandro Simionato è stato sommerso dalle urla e dai fischi. Dagli insulti, pure. Un Consiglio comunale bollente come pochi in laguna lunedì pomeriggio. Dopo l’arresto del primo cittadino Giorgio Orsoni di mercoledì scorso con l’accusa di finanziamento illecito ai partiti. Telecamere anche delle testate nazionali e folla delle grandi occasioni.

Del resto la situazione che si sta vivendo in laguna solo una settimana fa era inimmaginabile. Tra il pubblico una folta rappresentanza di Fratelli d’Italia e qualche esponente dei forconi. Ma anche privati cittadini che hanno voluto far sentire la propria rabbia per ciò che è accaduto.

A un certo punto sono volati urla e spintoni e il confronto ha rischiato di farsi ben più fisico: il consigliere di In Comune Beppe Caccia, infatti, per cercare di zittire la platea durante il discorso di Simionato è sceso dai banchi. Dopodiché il putiferio, quando un cittadino lo ha apostrofato come “terrorista”.

Le forze dell’ordine hanno dovuto separare i contendenti. “Mi chiamava così Galan – ha risposto l’esponente di In Comune – quando voi lo appoggiavate”. Poi il secondo round, con un corpo a corpo piuttosto caldo durante la sospensione dei lavori dell’assemblea alle 17, poi ripresi alle 17.53. Troppo il caos per andare avanti.

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