Inps chiede restituzione di soldi a pensionato vivo accusandolo di essere morto

inpsRIVOLI (TORINO) 1 febbr – E’ vivo e vegeto, ma per l’Inps è deceduto dodici anni fa. Questa è la singolare storia di Vittorio, un rivolese a cui è stata recapitata una lettera dall’istituto di previdenza sociale in cui veniva informato di aver ricevuto più soldi del dovuto come pensione, in due mesi a cavallo tra gli anni 2001 e 2002 e che, quindi, avrebbe dovuto restituirli.

Della vicenda “paranormale” si è occupato Moreno Morello di Striscia la Notizia. “Gentile signore, la informiamo che, nel periodo che va dal primo dicembre 2001 al 28 febbraio 2002, sono stati pagati 1.783,33 euro in più sulla sua pensione”, si legge nella lettera arrivata al signor Vittorio. Lo stesso è rimasto sbigottito alla vista di quelle parole, soprattutto per la motivazione riportata: “Sono state riscosse rate di pensione in data successiva alla morte del pensionato”. Una vicenda che chiaramente si tratta di un grossolano errore e che Morello e il pensionato decidono di chiarire recandosi presso la sede Inps di Collegno.

La lettera, spedita dall’Inps di Foggia, lascia senza parole anche i dipendenti torinesi, i quali non sanno che spiegazione dare a Vittorio, se non quella di rivolgersi proprio alla sede pugliese dell’istituto. Infine, dopo una lunga attesa, sono intervenuti il responsabile Flavio Masseni e il direttore provinciale Vincenzo Ciriaco. “Effettivamente c’è un’imprecisione sulla parte terminologica” evidenzia Ciriaco. “Ci assumiamo l’impegno di verificarne la correttezza”. Felice di poter far chiarezza sulla questione, il signor Vittorio conclude dicendo: “Mi sento rinato”.

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