Libia: proteste all’impianto Eni di Mellitah, minacce di chiusura

eni28 ott – Uomini armati della comunità berbera Amazigh della città di Zuwara hanno minacciato di chiudere l’impianto di Mellitah, partecipato da Eni, a meno che governo e Congresso Generale Nazionale (Gnc) non acconsentano alle loro richieste, tra cui una migliore rappresentanza nell’Assemblea costituente. Lo riferiscono all’Ansa fonti vicine alla situazione.

Il gruppo di 20 uomini ha cominciato a protestare al terminal di Mellitah sabato sera e, dopo trattative con il comitato energia del Gnc, ha dato una settimana di tempo affinché le richieste vengano accolte prima di bloccare l’impianto.
”Mellitah lavora normalmente per il momento”, spiegano le stesse fonti all’Ansa ”e le negoziazioni con i manifestanti si stanno svolgendo in modo pacifico”.
Mercoledì gli amazigh avevano già minacciato di boicottare le elezioni municipali e per l’Assemblea Costituente. Alla comunità berbera, cosi come le altre minoranze tebu e tuareg già marginalizzata dal regime di Gheddafi, sono stati assegnati soltanto due seggi nell’Assemblea costituente che sarà composta da 60 membri. Oltre a chiedere una migliore rappresentanza nell’assemblea, rivendicano le loro peculiarità culturali come ad esempio il riconoscimento ufficiale della lingua tamazight insieme all’arabo nella nuova Costituzione. (ANSAmed).

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