La recessione è finita? Allora via l’Imu e giù le tasse sul lavoro!

letta_saccomanni

9 ago – La recessione è finita? “Credo di sì – risponde il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, intervenendo a Sky Tg24 Economia – e credo il dato risentisse della stasi politica che ha caratterizzato l’economia fino a maggio a quel punto però c’è stato l’effetto delle misure di rilancio. L’economia entrerà in ripresa, siamo a un punto di svolta del ciclo. Credo che da questo trimestre e il quarto l’economia andrà in ripresa. Siamo a un punto di svolta. Ci sono una serie di dati positivi come gli indici sulla fiducia così come ci sono ampie richieste di emissioni obbligazionarie da parte delle società privateâ€.

Insomma, secondo loro, la recessione sarebbe finita e l’Italia starebbe fuori dal tunnel della crisi grazie alle “misure di rilancio†che l’esecutivo avrebbe messo in atto in questi mesi. Allora che tolgano l’Imu e che riducano il prelievo fiscale in busta paga! Ma quale recessione finita? Andate in pace, missa est! Il governo ha detto messa e scambia la fine della recessione con quella della sua stessa sopravvivenza, appesa alle decisioni personali di un condannato che non sa ancora bene se andare a scontare la propria pena in galera o in qualche comunità, se restare agli arresti domiciliari in una delle sue residenze dorate oppure giocare le ultime carte pur di continuare a fare quel che finora ha fatto, per grazia ricevuta.

Ora, delle due, l’una. O le larghe intese godono pure di così larghe e lunghe vedute che i ministri del governo Letta sono tutti dotati di un super visus, tanto da vedere quel che un comune mortale non è in grado di scorgere neppure col cannocchiale, la luce in fondo al famigerato tunnel della crisi, oppure tutti i pensionati d’Italia, i lavoratori dipendenti sotto pagati, le piccole e medie imprese, i disoccupati e le centinaia di migliaia di nuovi poveri, sono di botto diventati ipovedenti.

Non conosciamo i dati di cui dispone il Ministero dell’Economia e che inducono Saccomanni ad issare sul pennone più alto di Palazzo Chigi il vessillo della fine dei tempi bui, ma è sotto gli occhi di tutti il disastro italiano: ospedali che chiudono, scuole che cadono a pezzi, processi che si sa quando iniziano ma non quando arrivano a sentenza, pubblica amministrazione allo sfascio, disoccupazione e debito pubblico da record, stipendi e pensioni da fame, tasse che divorano il 54% del reddito di famiglie e imprese, strade e marciapiedi dissestati, trasporto pubblico da terzo mondo, assistenza ad anziani e ai bambini inesistente.

Ma per loro, la recessione è finita. Vedono la fine del tunnel. Vedono segnali di ripresa al capezzale dell’Italia. Peccato che il Paese sia già morto da un pezzo. Ma loro spacciano quelli che sono i miasmi della putrefazione per segnali di ripresa!

Gregorio Scribano