Perché l’Unione Europea è una dittatura e un impero

Perché l’Unione Europea è una dittatura e un impero

Che bel posto è Bruxelles! Proprio come una corte imperiale piena di cortigiani e con le tavole sempre imbandite

di Sonia Savioli – Si chiamano dittature quei regimi in cui la popolazione non ha il diritto di decidere nulla, non ha propri rappresentanti nelle istituzioni di governo e un’oligarchia, perlopiù invisibile e sconosciuta, detta leggi e regole che i cosiddetti “governanti†applicano solertemente.

Si chiamano imperi quei regimi che, un tempo con la forza, ma oggi, per quel che riguarda l’Europa, non ne hanno bisogno, conquistano territori e Stati, con il ridicolo ma tragico intento di conquistare tutto il mondo.
Bene. La Europea cosiddetta “Unione†ha un parlamento eletto dai vari popoli i cui Stati, un tempo Stati sovrani e indipendenti, ora sono inglobati nell’Unione-Impero.

Il Parlamento Europeo ha il diritto di voto, anche lui. Come in un teatrino per bambini, il voto del Parlamento Europeo spesso non decide, e dunque nemmeno noi decidiamo molto, quando votiamo per esso. E’ una finta. L’Unione Europea è una finta democrazia.

La Commissione Europea, che è quella che decide vita morte e miracoli, leggi e regole che poi gli Stati semimpotenti dovrebbero applicare, noi non la votiamo.

Il Consiglio Europeo, composto dai capi di Stato e di governo dei paesi UE, propone il candidato presidente della Commissione Europea e il parlamento, a maggioranza, lo elegge. Dopodiché il Consiglio e il Presidente, “consigliati†dagli Stati, o meglio dai loro capi, propongono i commissari. A chi? Alle varie commissioni.

Come si dice a Roma, “se la cantano e se la sonanoâ€. Il parlamento, però, deve approvare la nomina di tutti questi figuri… acc… scusate, figure.

Be’, magari direte, anche noi eleggiamo un parlamento che poi voterà un governo.

La differenza sta in un particolare, ma un particolare così grande da cambiare il quadro generale: mentre il nostro Parlamento, in quei rari giorni in cui i parlamentari decidono di fare una scappata a Montecitorio, magari perché hanno perso l’aifon ultimo modello appena regalatogli in segno di gratitudine da uno dei loro beneficati, e vanno lì a vedere se gli è caduto sotto il sedile mentre guardavano il filmino porno o prenotavano il ristorante, il nostro Parlamento, dicevo, può, potrebbe, ne avrebbe formalmente il diritto, votare contro le leggi proposte dal governo e così annullarle, i parlamentari europei in molti casi possono dare solo un voto consultivo. Vengono consultati per dire che sono d’accordo con le proposte della europea commissione. Se, non voglia il caso, dicessero che non sono d’accordo, la Commissione certamente sarebbe preoccupata, come un genitore si preoccupa quando il bambino dice “non voglio andare a scuola†o “non voglio fare il bagnoâ€. Ma il Parlamento Europeo ha solo potere consultivo quando si tratta “di fare il bagnoâ€, e cioè quando bisogna decidere su: politica estera e di sicurezza comune (PESC); diritto tributario e fiscale.

Che non sono cose da poco, vi pare?

Sono norme che significano miliardi spesi per armi, per missioni militari, per esercitazioni, per ricattare altri paesi e per tutto quello che potete immaginare sia denominato “sicurezza†mentre si tratta di imperialismo e di foraggiamento dell’industria degli armamenti.

Sono norme che impongono la digitalizzazione fiscale, che sta contribuendo ad uccidere le piccole attività commerciali ed artigianali.

Una direttiva UE, per esempio, stabilisce che le aliquote IVA normali applicabili alla maggior parte dei beni e dei servizi non devono essere inferiori al 15%.

Stabilisce quindi che l’IVA, la madre di tutte le ingiustizie fiscali, che non fa distinzione tra ricchi e poveri ma colpisce i poveri più dei ricchi, poiché il dirigente di una multinazionali può scaricare anche la spesa dei calzini, naturalmente se sono calzini di rappresentanza, debba aumentare di non meno del quindici per cento il prezzo di merci e servizi.

Su questo e altro la Commissione Europea, dopo aver consultato il parlamento, decide quel che le pare, aiutata in questo dalle 12.500 lobbi con i loro quarantamila lobbisti, che stanno a Bruxelles in pianta stabile e che governano l’Europa. Con i suoi dormienti popoli.

Ora, la democrazia parlamentare è già una farsa in gran parte del mondo, in Europa la farsa si muta in tragedia. E’ ridicolo, falso e fuorviante chiamare democrazia quello che è il governo di un’oligarchia.

I lobbisti consigliano la Commissione Europea, poi danno qualche consiglio anche ai parlamentari. Tutto questo “consigliare e convincere, dirigere e indirizzare†viene a costare, alle multinazionali varie (che governano l’Unione Europea) non meno di 340 milioni di euri dichiarati all’anno. Quelli non dichiarati, che finiscono nelle tasche-ombra, vattelapesca quanti sono. E tutti insieme, appassionatamente, passano da un party a una cena a una riunione, d’affari, s’intende. Lavorano come matti, i commissari europei; pensate che nel solo 2024 hanno fatto più di mille riunioni con le sette maggiori aziende petrolifere mondiali. Forse per analizzare quanto petrolio bisogna consumare per mettere pale eoliche di 300 metri di altezza in mezzo al mare, o quanto bisogna far durare una guerra per consumare una quantità di petrolio che possa arricchire ulteriormente le sette (“sorelleâ€, per chi ha buona memoria) e i loro azionisti. Evviva il Green New Deal! 1)

Che bel posto è Bruxelles! Proprio come una corte imperiale piena di cortigiani e con le tavole sempre imbandite.

Diamogli un’occhiata a quello che è il governo dell’Europa unita a forza e senza il consenso dei popoli. Potremmo tranquillamente chiamarlo governo-ombra, perché è nelle’ombra che decide le sue politiche, assieme ai lobbisti delle multinazionali-finanziarie globali, e perché è nell’ombra che lo lasciano i media.

Ma la prima figura del governo-Commissione Europea brilla di luce abbagliante, così da nascondere le ombre e accecare i già miopi media.

Ursula von der Leyen, nata Albrecht ma che, alla faccia dei dirittiparitàvaloriorgoglio

femminile, di cui si riempiono la bocca ipocritamente i politici, ha preso il più altisonante cognome del marito. Forse voleva anche far dimenticare di essere “figlia d’arteâ€. Come, del resto, altri commissari. In Europa siamo, più o meno, alla monarchia ereditaria.

Il papà della Albrecht-von der Leyen, infatti, era un politico che passava dalla UE alla Germania tra un incarico e l’altro. E’ stato primo ministro della Bassa Sassonia per 14 anni, anni in cui la Germania ha potuto constatare le simpatie del suddetto per il nazismo. 2)

Tra un incarico politico e l’altro, l’Albrecht faceva l’amministratore delegato di grandi industrie tedesche.

Ma, naturalmente, noi non crediamo che le colpe dei padri debbano ricadere sui figli. I figli devono fare la loro parte e la Albrecht-von der Leyen ce la mette tutta per fare la sua.

Mentre diventava presidente della Commissione Europea, l’Ufficio Federale di Revisione dei Conti tedesco svolgeva un’indagine sui milioni spariti mentre lei era Ministra della Difesa della Germania. Come si fa a far sparire dei milioni? Noi non lo sappiamo. Anche avendo molti figli e facendogli mangiare tutti i giorni gelati, anche andando al ristorante stellato tutte le sere, non riusciremmo a far sparire nemmeno un milione. Invece lei ne ha fatti sparire un duecento. Circa. Uno più uno meno, cosa vuoi che sia.

Spingendo per aumentare le spese militari, la ministra Albrecht-von der ecc. aveva aumentato di un bel po’ le spese inesplicabili del suo ministero, che affidava “consulenze†milionarie alla multinazionale-finanziaria Mc Kinsey, di cui suo figlio era socio. 3)

I media più sconsideratamente ottimisti e ingenui pensarono che la suddetta fosse troppo inguaiata per diventare imperatrice d’Europa ma, dato che sono i cortigiani a eleggere il loro capo o capa, non ci fu nessun problema. Chi, tra i politici europei, non ha uno scheletrino nell’armadio? Una minoranza, e una minoranza votò contro.

Per la maggioranza è meglio che l’imperatrice ne abbia più d’uno, di scheletrino nell’armadio.

La Albrecht-von der ecc. non si fece pregare, e nel 2021 fece acquistare all’Impero un miliardo e 800 milioni di vaccini Pfizer, nonostante, tra l’altro, i dati sperimentali dei suddetti vaccini fossero stati falsificati e la cosa fosse pubblica 4), e fece tutto da sola, senza dire né voler dire niente a nessuno, e tantomeno a chi chiedeva conto di come e perché fosse stato stipulato quel contratto di quattro dosi per ogni abitante vivente, nascente o morente dell’Europeo Impero, detto Unione. Tutte le meil della trattativa cancellate. Meglio dei pizzini dei mafiosi, che se li mangiano.

L’imperatrice non si dà pensiero delle critiche. Dà incarichi ai suoi tedeschi camerati, pardon, compagni di partito, nonostante le opinioni sfavorevoli dei commissari; intanto la von der Leyen figlia viene assunta dalla Mc Kinsey (e non per fare le pulizie). Decine di miliardi alla Pfizer e non si sa il perché della scelta. 5) Noi però riusciamo a immaginarcelo, vero?

Sarebbe giusto esaminare uno a uno tutti i commissari europei, la corte imperiale. Magari ci sono delle brave persone, e in quel caso potremmo solo compiangerli. Ma sarebbe un articolo troppo lungo, può darsi un’altra volta. Però due cosine sulla Kallas Kaja penso vogliate saperle.

Anche lei è una “figlia d’arteâ€. Il Kallas padre è stato davvero un uomo per tutte le stagioni. Quando l’Estonia era una repubblica sovietica, era iscritto al Partito Comunista e faceva il ministro delle finanze, oltre a dirigere un giornale. Quando l’Unione Sovietica si è disintegrata (e come meravigliarsene, dati questi presupposti?), si è convertito al neoliberismo e ha fondato un liberista partito, è stato ministro degli esteri della “nuova†Estonia anticomunista, poi primo ministro, poi commissario europeo. Una vita intensa. E’ stato premiato da Francia e Germania con medaglie di solito riservate agli eroi di guerra. O alle spie e agli agenti dei servizi segreti. Sempre eroi di guerra sono. 6)

La sua figliola ordina agli Stati europei di spendere più soldi per armare l’Ucraina (e foraggiare le grandi industrie degli armamenti); si scaglia, lancia in resta e denti scoperti, contro chiunque parli di trattative di pace. Così come, quando era prima ministra estone ai tempi della dittatura pandemica, si scagliava contro chi si opponeva, INVENTANDO INESISTENTI ATTACCHI ALLA POLIZIA, così evidentemente e provatamente falsi, che è stata sanzionata e costretta a chiedere scusa, e a dichiarare di aver mentito. 7)

La sua ignoranza è pari alla sua rabbiosa e inconsulta aggressività. Ha detto in un’occasione pubblica “non sapevo che Russia e Cina fossero tra i paesi che hanno sconfitto il nazismoâ€. 8)

Per finirla con la “ministra di guerra†e “figlia d’arte†Kallas, si è meritata ultimamente la protesta della Federazione Armena per la Giustizia e la Democrazia (EAFJD), unione di associazioni che rappresentano gli armeni che vivono in Europa. La sua aperta proposta di interferire nelle elezioni armene, dando soldi all’attuale governo per “combattere la disinformazioneâ€, ha suscitato l’indignazione degli armeni. 9)

Il governo americano queste interferenze con relativi finanziamenti, almeno, le ha sempre fatte fare ai suoi servizi segreti o ad associazioni preposte. Le nuove leve della corte imperiale europea non hanno neanche il pudore necessario ad andare in giro senza mettere in mostra “le vergogneâ€.

“… Ché quer covo d’assassini
che c’insanguina la terra
sa benone che la guerra
è un gran giro de quatrini
che prepara le risorse
pe li ladri de le Borse…â€
(Trilussa)

www.soniasavioli.it

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