I carabinieri hanno fermato la madre e il figlio minorenne di Dolores Dori, la 44enne uccisa a Lonato del Garda, nel Bresciano con l’accusa di tentato omicidio, porto abusivo d’armi e minacce. I due si sarebbero recati in auto nel campo nomadi di Lonato e avrebbero sparato all’indirizzo di alcune persone, tra le quali l’uomo che a sua volta avrebbe risposto al fuoco, ferendo con tre colpi di pistola la 44enne, poi scaricata davanti all’ospedale di Desenzano, dove è morta. Tutto sarebbe partito da una lite tra le famiglie sinti per questioni sentimentali. ITALPRESS
www.ilgazzettino.it – Una sparatoria tra fazioni sinti rivali per portare a casa la figlia 20enne che voleva sposare un coetaneo della famiglia antagonista. E proprio in questo scontro armato, Dolores Dori sarebbe stata raggiunta da tre colpi all’addome e alla gamba che l’hanno portata alla morte fuori dall’ospedale di Desenzano del Garda dov’era stata abbandonata in fin di vita. Quei colpi sarebbero stati sparati dall’arma del consuocero della 44enne deceduta che, al momento, è ancora ricercato.
La ricostruzione
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, che indagano sull’accaduto coordinati dalla Procura di Brescia, sarebbe stata vittima di una faida familiare. La vittima voleva riperdersi la figlia che, dopo aver rifiutato un matrimonio combinato, voleva sposare un 20enne della famiglia rivale.
Per questo motivo con il marito e il figlio ha lasciato casa, un campo nomadi del Veneziano, per recarsi a Lonato del Garda. Teatro della vicenda un campo nomadi oggi sotto sequestro, dove a fare fuoco sarebbero state entrambe le fazioni. I carabinieri hanno rinvenuto diversi segni di proiettile su una Fiat 500 di colore bianco ora abbandonata tra le roulotte del campo nomadi di Lonato del Garda.