Luca Casarini salpa su un altro scafo – appena inaugurato – della ong Mediterranea Saving Humans di cui è tra i capomissione e cofondatori
Quarantotto ore fa il battesimo del mare, nelle acque internazionali davanti a Trapani, con il passaggio di consegne simbolico fra il rimorchiatore Mare Jonio e la Mediterranea: questa nuova imbarcazione misura 54 metri di lunghezza, 12 di larghezza, pesa 1.050 tonnellate, vede raddoppiate sia dimensioni sia l’equipaggio, e potrà imbarcare fino a 270 migranti. Approntata a due passi da Valencia, in Spagna, Mediterranea issa bandiera tedesca a differenza della nave “sorella” Mare Jonio, battente bandiera italiana. Ed era, proprio la nuova nave Mediterranea, gestita in precedenza dalla ong tedesca Sea Eye che l’ha ceduta.
Costo, allestimento e carburante pagati con migliaia di donazioni della gente, si fa sapere.
Alla cerimonia di inaugurazione, presenti tra gli altri Beppe Caccia e per l’appunto Luca Casarini. Che non sta nella pelle: “Questa nuova nave è un dono dal cielo”, scandisce al quotidiano Il Gazzettino. “Non accettiamo l’inerzia. Raddoppiamo”, aggiunge, parlando della flotta ora a disposizione.
E al giornalista che dalle colonne del Gazzettino lo incalza con una domanda sul defunto Papa Francesco, Casarini risponde sornione: “Quando gli si chiedeva un aiuto per cose concrete, era il primo a mobilitarsi. Non era ancora gravemente malato quando gli abbiamo mostrato le foto della nuova nave. Era contentissimo. Diceva: bisogna fare di più”, ha aggiunto Casarini.
Un video sui social per raccontare la novità di Mediterranea, appena messa in acqua per la prima missione di soccorso migranti. L’annuncio dato ricordando anche il processo che si apre il 21 ottobre prossimo a Ragusa per sei attivisti con l’ipotesi d’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. “Ai tentativi di criminalizzare la solidarietà – dice il capomissione Beppe Caccia – noi rispondiamo con i fatti”.
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