“Putin non è vincitore, in tre anni non ha raggiunto la conquista dell’Ucraina che voleva in tre giorni. Si parla con lui per cercare una pace giusta, non mortificante per l’Ucraina”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervistato dal Giornale.
Quella di ieri a Washington, dove si è svolto il vertice internazionale alla Casa Bianca con il faccia a faccia fra il presidente statunitense Donald Trump e quello ucraino Volodymyr Zelensky e con le riunioni alle quali hanno partecipato i leader europei, per il capo della diplomazia italiana “è stata una giornata positiva, un’altra tessera importante per la costruzione del mosaico della pace. Soprattutto, perché tutti si sono ritrovati d’accordo su principio di garantire la sicurezza all’Ucraina e questo rafforza la posizione di Zelensky nella trattativa con Putin”.
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Nel corso delle riunioni che si sono svolte ieri alla Casa Bianca con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, quello ucraino, Volodymyr Zelensky, e i leader europei, “nella sostanza è stata accolta la proposta italiana di garantire, attraverso un sistema di mutuo soccorso in caso di attacco esterno, l’indipendenza dell’Ucraina”.
Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervistato dal Giornale.”Puntiamo – ha spiegato il vicepremier – sulla sicurezza di Kiev, che è la nostra sicurezza. I paesi amici dell’Ucraina, anche gli Usa, dovranno intervenire in sua difesa in caso di attacco. Sarebbe positivo che Putin dicesse di sì”.
Smentiti quindi i timori di un disimpegno degli Usa?
“Sì, abbiamo detto – ha risposto Tajani – che sono tutti d’accordo. Sui confini, poi, tratterà Zelensky ma questo gli darà forza quando incontrerà Putin e spero che avvenga quanto prima. Bisogna continuare il cammino verso la pace”. (askanews)