Il trattenimento nei Centri di permanenza per i rimpatri implica un “assoggettamento fisico all’altrui potere”, incidente sulla libertà personale del migrante
Lo ha stabilito la Consulta in una sentenza in cui, dichiarando inammissibile il ricorso del giudice di pace di Roma, sottolinea che la disciplina vigente sul trattenimento nei Cpr non rispetta la riserva di legge in materia di libertà personale, ma spetta al legislatore integrarla. ANSA