Ha confessato, Redouane Moslli, il cittadino marocchino di 43 anni fermato per l’omicidio della tabaccaia di Foggia, Francesca Marasco, uccisa a coltellate a Foggia il 28 agosto scorso nel suo negozio durante un tentativo di rapina. L’uomo ha voluto precisare di non avere avuto intenzione di uccidere. Secondo quanto riferito dal legale dell’uomo, l’avvocato Nicola Totaro, Redouane Moslli era a Foggia dall’11 luglio scorso, era impiegato come bracciante agricolo nelle campagne di Torremaggiore e viveva in un dormitorio in cittĂ . Conosceva la tabaccheria di via Marchese de Rosa perchĂ© vi si era recato giĂ in altre occasioni.
Accoltellata a morte per 75 euro
Secondo quanto riferito dal legale, l’uomo ha confessato che la mattina del 28 agosto, in difficoltĂ economiche, “armato di coltello è entrato nella tabaccheria, puntando il coltello alla gola della vittima, ferendola una prima volta perchĂ© la donna si sarebbe mossa”. Poi avrebbe tentato di portar via soldi, 75 euro, presi dalla cassa, ma la donna avrebbe cercato di bloccarlo e l’uomo l’avrebbe ferita al torace con il coltello dalla lama appuntita. Poi la fuga durante la quale avrebbe tentato di disfarsi del cellulare della vittima.
Sempre secondo quanto dichiarato, l’uomo sarebbe stato intercettato da un italiano mentre tentava di disfarsi del telefono e glielo avrebbe consegnato. Poi, dopo essersi disfatto degli abiti indossati durante il delitto, sarebbe rimasto a Foggia per alcuni giorni fino a quando, ricostruisce il legale, resosi conto della gravitĂ del fatto, ha tentato la fuga a Napoli dove è stato rintracciato.
Il legale: “Una rapina finita male”
“Sin dal momento del fermo in Napoli, il signor Moslli Redouane si è messo a disposizione dell’autoritĂ giudiziaria – precisa l’avvocato – avendo capito di aver sbagliato; stamane ha reso dichiarazioni durante l’interrogatorio, ha fornito tutti gli elementi al Pubblico Ministero, entrando nei particolari; ha prestato il consenso agli accertamenti ed al prelievo del proprio dna”. Secondo il legale “si è trattato di una rapina finita in malo modo, poichĂ© non ha saputo gestire la situazione e non aveva alcuna volontĂ di uccidere la vittima”. Nei prossimi giorni si terrĂ l’udienza di convalida e saranno riscontrate le dichiarazioni fornite con il completamento delle indagini preliminari.
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