Ong, nave Geo Barents sfida il decreto

nave Geo Barents

Primi soccorsi multipli per una nave umanitaria, dopo l’entrata in vigore del decreto Piantedosi che impone invece di fare rotta “senza ritardo” verso il porto assegnato dopo l’intervento di salvataggio iniziale. Protagonista la Geo Barents di Medici senza frontiere, che ha effettuato tre interventi di soccorso ma, sottolinea l’Ong, operando “in conformità con il diritto internazionale marittimo”.

Il Viminale ha fatto sapere che quando la nave sarà arrivata al porto assegnato di La Spezia, si valuterà se abbia rispettato o meno le prescrizioni del decreto legge, che impongono di raggiungere “senza ritardo” lo scalo indicato. In caso di infrazioni il comandante rischia una multa da 10mila a 50mila euro ed il fermo per due mesi della nave per disposizione del prefetto del capoluogo ligure. E il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, torna ad attaccare: “La presenza delle Ong fa ripartire i gommoni”, accusa.

L’assegnazione del porto di La Spezia

La Geo Barents ha soccorso martedì pomeriggio i primi 69 migranti al largo di Tripoli su un gommone sovraffollato. Nel giro di poche ore il Viminale ha assegnato la destinazione: La Spezia. “A 100 ore di navigazione da dove ci troviamo”, la replica di Msf. Nella precedente missione era stata indicata Ancona. E’ la strategia del governo per allontanare il più possibile le navi dalla zona dei soccorsi. Il decreto in vigore dallo scorso 3 febbraio prevede infatti che “il porto di sbarco assegnato dalle competenti autorità sia raggiunto senza ritardo per il completamento dell’intervento di soccorso”.

La Geo Barents si è quindi diretta verso nord, ma in mattinata “il nostro team – ricostruisce Msf – ha ricevuto un ‘alert distress’ da Alarm phone”. Il messaggio segnalava un’imbarcazione in difficoltà e la nave ha risposto alla chiamata dirigendosi verso la zona segnalata, abbandonando così la direzione nord. “Secondo il diritto internazionale, fornire assistenza alle persone in pericolo in mare è un obbligo legale”, evidenzia la Ong. Durante il percorso ha incrociato un altro gommone – sempre davanti alla Libia – ed ha soccorso altre 61 persone. Nel pomeriggio il terzo intervento, quello della segnalazione di Alarm Phone: un altro gommone sovraffollato con 107 a bordo. Ora sono in totale 237 i naufraghi sulla Geo Barents: tra di loro 27 donne e 87 minori, il più giovane ha meno di un anno. La nave ha quindi ripreso la rotta verso nord e dovrebbe arrivare a La Spezia tra sabato notte e domenica mattina.
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