ADNKRONOS – Mentre tra le proteste imperversa ferocemente la repressione in Iran, continuano in Italia le polemiche sulla questione velo. Da ultimo quelle contro Pier Francesco Majorino, candidato della sinistra alla regione Lombardia, accusato di esser passato dall’essere favorevole al velo islamico in un voto all’europarlamento, alla difesa della libertĂ delle donne in Iran. “E’ una polemica che non ha senso e ragion d’esistere. Noi siamo contro ogni forma di oppressione ai danni della donna che deve decidere liberamente come vestirsi, senza nessuna costrizione”, commenta all’Adnkronos la deputata Pd Laura Boldrini, a sua volta in passato contestata per avere indossato il velo nella moschea di Roma ma essersi presentata a capo scoperto e in sandali in udienza da Papa Francesco.
Relativamente al velo quello che sta accadendo in Iran è la ribellione a un obbligo imposto dall’alto, da un livello politico e religioso? “Ogni forma di obbligatorietĂ rispetto all’abbigliamento è lesiva della libertĂ delle donne – risponde la deputata Pd – Nulla deve essere imposto alle donne in termini di abbigliamento perchĂ© andrebbe in conflitto con la loro libertĂ . Io sono per la libertĂ della donna“.
Possono esserci contesti in cui va rispettato un dress code? “Non voglio entrare in questa discussione che non ha molto senso – ripete la parlamentare – Rivendico la libertĂ della donna di indossare ciò che desidera e non avere imposizioni di alcun genere”.
Boldrini, in prima linea sulla questione Iran e diritti umani, guardando alla drammaticitĂ della crisi, riferisce: “Ho chiesto a Tajani, nel caso in cui il Governo decida legittimamente di tenere la rappresentanza diplomatica in Iran, di farsi capofila di visite degli ambasciatori nelle carceri dove sono detenuti i manifestanti che hanno sfilato pacificamente; ho domandato anche di proporre che ambasciatori Ue siano presenti alle udienze nei tribunali per fare pressione sul governo iraniano affinchĂ© i manifestanti abbiano dei difensori; ho chiesto che il Governo sia piĂą attivo per dimostrare al popolo iraniano che siamo a loro fianco in questa battaglia per la democrazia e la libertĂ ”.
“Vorrei sapere – prosegue – se la missione di ‘fact finding’ annunciata da Tajani è stata definita e se ha avuto il via libera per entrare in Iran. Infine ho ribadito che se il negoziato sul nucleare è importante non può essere barattato con i diritti umani. La comunitĂ iraniana chiede che vengano interrotte le comunicazioni commerciali e diplomatiche con il Regime e piĂą volte ha lamentato di essere sola se i rapporti del Governo con di Teheran continuano come se nulla fosse”, conclude. (di Roberta Lanzara)


