Politica ZERO COVID? Contagi record a Pechino, milioni in lockdown a Guangzhou

covid in cina

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Scuole e ristoranti chiusi, dipendenti pubblici in smart working. Pechino registra un numero record di casi di Covid e le autoritĂ  prendono provvedimenti.
Nella capitale della Cina, che conta 22 milioni di abitanti, domenica i contagi erano 621, ma il bilancio delle ultime 24 ore è salito a 1.438, una cifra che non si vedeva dall’inizio della pandemia. Domenica, la cittĂ  ha riportato la prima morte per Covid in Cina in quasi sei mesi.
A livello nazionale, il numero totale di casi giornalieri, compresi i casi importati, ha ora superato i 28.000: le aree piĂą colpite sono la provincia meridionale del Guangdong e la cittĂ  sudoccidentale di Chongqing.

A Guangzhou milioni di persone sono in lockdown: il trasporto pubblico è stato sospeso e ai residenti viene richiesto un test negativo prima di poter lasciare le loro abitazioni. Il distretto di Baiyun, che ospita 3,7 milioni di persone, ha sospeso le lezioni in presenza nelle scuole e chiuso le universitĂ . Le misure dovrebbero durare fino a venerdì, ha annunciato l’amministrazione cittadina.

Al momento nella capitale non sono previste misure così rigide. Le autoritĂ  sembrano voler evitare per il momento un confinamento rigoroso come quello applicato a Shanghai in primavera, ma hanno comunque rafforzato le misure sanitarie negli ultimi giorni con quasi 600 zone, compresi gli edifici residenziali, considerate “ad alto rischio”: i loro residenti sono stati costretti a rimanere confinati nelle proprie abitazioni o ad essere trasportati in centri di quarantena.

SarĂ  inoltre richiesto un test negativo nelle 48 ore precedenti per entrare in luoghi pubblici come centri commerciali, hotel, edifici governativi dal 24 novembre, secondo quanto ha annunciato il portavoce del governo della cittĂ  Xu Hejian.

Rispetto al resto del mondo, la Cina appare piĂą invischiata che mai nella sua politica zero Covid, nonostante i suoi effetti devastanti per l’economia e il crescente malcontento popolare.

All’inizio di novembre il governo aveva presentato una serie di allentamenti, tra cui la riduzione delle quarantene, in particolare per i viaggiatori che arrivano dall’estero, e in molte cittĂ  erano stati sospesi i test su larga scala. La tregua è però durata poco, dopo l’esplosione dei contagi degli ultimi giorni: quasi 30 mila, un dato minimo rispetto alla popolazione cinese (1,4 miliardi) e a quelli registrati in altri grandi Paesi, ma che si avvicina al record raggiunto in primavera.

Non vi è alcun “segnale che i vertici cinesi siano pronti ad abbandonare presto zero Covid”, osserva Yanzhong Huang, esperto di salute del think tank americano Council on International Relations. E questo non piace al popolo: a Canton, nel sud del Paese, i residenti si sono scontrati con la polizia dopo il prolungamento del confinamento.

Secondo Huang, un altro anno di “zero Covid” porterebbe a “un disastro per l’economia cinese e potrebbe esacerbare le tensioni sociali fino a giungere a un punto di rottura, che minaccerebbe la stabilitĂ  del regime e potrebbe anche causare una crisi di legittimitĂ ”. Ma è vero anche il contrario: aprire il Paese troppo in fretta è rischioso, perchĂ© la Cina potrebbe “trovarsi di fronte a un’ondata virale accompagnata da mortalitĂ  di massa, che travolgerebbe rapidamente il suo fragile sistema sanitario”, avverte.  https://www.rainews.it