Governo ed Europa scivolano sugli sci

Il giornalista cattolico e saggista Maurizio Scandurra affonda l’ennesimo orientamento assurdo di una politica comunitaria e nazionale entrambe alla deriva.

Giuseppi non perde una sola occasione per far figuracce agli occhi degli italiani. E farsi odiare da loro come nessun altro politico prima. Soffiando di sottecchio il triste primato persino Mario Monti: che, al confronto, pare un dono di Dio. Una più, una meno, che cambia? E nel mentre colleziona persino scivoloni anche sugli sci.
Perché la neve, per il governo giallorosso, è proprio come la cocaina: bianca, quindi da bandire senza distinzione alcuna tra ciò che è bene e ciò che è male. Pura, quindi da aborrire. Fresca, quindi da evitare, viste le cocenti sofferenze inopportune che hanno dittatorialmente di fatto imposto (usano i DPCM al posto del Parlamento) a popolo ed economia.

Questo per dire che siamo innanzi a un esecutivo privo di qualsivoglia criterio di discernimento e spirito critico propriamente detti.

Dunque, almeno per la stagione fredda 2020 niente pupazzi sulle piste, perché di fantocci tanto bastano già loro (ruolo che gli calza a pennello), e questo è l’unico punto sul quale è forse possibile convenire. Ma sul resto, proprio, no.

A ciò si aggiungano gli appelli ai Paesi della Ue della cancelliera tedesca più brutta della storia a serrare gli impianti sciistici per le prossime festività di fine anno. Mi domando perché la Merkel, capace di urticanti reazioni in puro stile reagente chimico al solo guardarla in tv, vista l’assonanza anagrafica, non impari invece a fare buon uso del Viakal, prodotti per la pulizia e affini, che forse ci farebbe più bella figura.

Anziché cercare – insieme a un’Europa bastarda e corrotta che più nefasta e anticristica non si può – di rovinare a tutti i costi il solo momento ludico-familiare – e possibilmente, si spera, un po’ più felice, la neve a Natale – che resta di un anno letteralmente di merda ancora in corso.

Ovunque la parola d’ordine è bloccare. Chiudere. Impedire: con quest’ultima che, proferita da una masnada di impediti alla guida di una nazione allo sfascio, appare decisamente a chiunque poco o per nulla credibile.

Si può scivolare su una buccia di banana, ma non sugli sci e sul turismo invernale. In montagna è pressocché nullo il rischio di assembramento, rispetto al mare che dispone invece di luoghi pianeggianti dalle maggiori superfici, e ben più ampie capacità di ristoro e accoglienza.

Dicono, i ‘soloni’ romani, che il problema sta nel contagio. Hanno ragione. Certamente alludono a quello dei loro cervelli bacati, nonché dotati di un razionalmente inspiegabile magnetismo che fa sì che, per la prima volta nella storia, tutto il peggio della politica sinistronzo-populista si sia contemporaneamente radunato nei luoghi del potere per mandare definitivamente a puttane settant’anni di repubblica in un colpo solo. Come appunto neanche una valanga, un’intera slavina riuscirebbe a fare. Poveri noi. Confidiamo in San Bernardo: il santo, certamente, ma anche il tenerissimo cane da soccorso.

Maurizio Scandurra

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