“Non basta che rimangano impuniti gli sbarchi di migranti illegali tunisini con tanto di barboncino, ora assistiamo ad arroganti arrembaggi di pescherecci tunisini contro i nostri pescatori”. CosĂŹ in una nota lâammiraglio di divisione (ris) Nicola De Felice.”Ieri sera alle 19.45 il motopesca italiano âVita Antoninaâ, comandato dal giovane Salvatore Riso con a bordo suo fratello, in attivitĂ di pesca a circa 19 miglia a sud est di Lampedusa, è stato violentemente abbordato dal motopesca tunisino âKarimâ con a bordo 25 persone che sganciava unâancora di 400kg sul ponte superiore del motopesca italiano per impedirne la fuga – spiega l’ammiraglio – gli italiani venivano accusati di aver fatto affondare un barchino alla fonda utilizzato per chissĂ quali loschi intenti, cosa non vera.
Dopo due ore di tensione, il motopesca âVita Antoninaâ riusciva a sganciarsi grazie alle capacitĂ diplomatiche e marinare di Salvatore ed a rientrare in porto, nonostante i tentativi di taglio della rotta da parte di un secondo enorme peschereccio tunisinoâ.
Lâammiraglio conclude: âSono oramai quotidiane le presenze di motopesca tunisini a ridosso se non dentro le acque territoriali italiane, a poche miglia dallâisola di Lampedusa e dallâisolotto di Lampione, anche durante i fermi biologici per i nostri connazionali – aggiunge De Felice – quanto ancora dovremo subire per vedere erosa completamente la sovranitĂ italiana in quelle acque?”
“Un governo debole e senza strategia per la sicurezza nazionale, che predica la regolarizzazione di massa dei clandestini e accetta lâimpunitĂ della pesca libera straniera nelle nostre acque ci porta a piegare continuamente la testa. Mi domando – conclude De Felice – è questo un bene per il benessere del popolo italiano? Ă giunto il momento di assumersi le proprie responsabilitĂ ”. (Agenzia stampa LaPresse)

