Donne musulmane rinchiuse in un recinto a due passi dalla basilica di San Giovanni a Roma. Sotto gli occhi di tutti. Polizia compresa. La denuncia è di Fabio Rampelli, che su Facebook racconta la âtristeâ avventura domenicale. Con tanto di foto scattate personalmente.
Rampelli: donne musulmane rinchiuse in un recinto a Roma – âEro alle ore 9.30 di questa mattina in Piazza Re di Roma, a Romaâ, racconta il vicepresidente della Camera. âGli uomini pregano ignorando le regole del distanziamento sociale, ma hanno almeno la mascherina. A pochi metri di distanza si vede un recinto. Non è una porcilaia, ma lo spazio riservato alle donne rinchiuse dietro una rete oscurante. Come fossero animali. Non possono partecipare alla preghiera nĂŠ vedere i fedeli e lâimam. La polizia osserva senza eccepireâ.
Rampelli si domanda: âMa gli articoli 3, 37 e 51 della Costituzione italiana li gettiamo nella tazza del cesso? Lo chiederò a Conte questa settimana. Adesso bastaâ. Lâesponente di Fratelli dâItalia, che promette battaglia in Aula, si riferisce agli articoli della Costituzione relativi alle pari opportunitĂ tra uomo e donna. Che tutti ben conoscono. Che si imparano a memoria tra i banchi di scuola. âTutti i cittadini hanno pari dignitĂ sociale e sono eguali davanti alla legge. Senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche. Di condizioni personali e socialiâ. E ancora: âĂ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana. E lâeffettiva partecipazione di tutti i lavoratori allâorganizzazione politica, economica e sociale del Paeseâ.
Rampelli cita anche lâarticolo 37 nella quale si fa riferimento alla donna lavoratrice. âChe ha gli stessi diritti e, a paritĂ di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratoreâ. Infine nel post viene ricordato lâarticolo 51 nel quale si dice che tutti i cittadini dellâuno o dellâaltro sesso possono accedere agli uffici pubblici. E alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza. A tale fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunitĂ tra donne e uominiâ. Per le donne musulmane, evidentemente, il governo italiano e lâamministrazione capitolina fa una eccezione.
E le forze dellâordine che fanno? Guardano. Controllano. Ma non multano. Forse il Viminale ha deciso cosĂŹ e loro, legittimamente, eseguono. âNon si può piĂš accettare â conclude Rampelli â di essere discriminati in casa propria. Di vedere stravolti i nostri principi ordinatori. Per i quali generazioni si sono battute con coraggio. Di subire divieti e sanzioni mentre cittadini stranieri vĂŹolano indisturbati la leggeâ.

