Presidente, ci fai sentire italiani? Puoi far sentire la tua voce nei confronti di autentici mascalzoni che da Bruxelles ogni giorno si credono in diritto di poterci insolentire in malo modo?
Sta diventando davvero un problema ascoltare mattina, pomeriggio e sera dai tiggiâ la parola stonata del commissario europeo Moscovici:
âCome gli ungheresi â eâ arrivato a dire costui in un intervento intervento ad una conferenza presso la sede di Parigi dellâOcse â anche gli italiani hanno optato per un governo decisamente euroscettico e xenofobo che, sulle questioni migratorie e di bilancio, sta cercando di sbarazzarsi degli obblighi europeiâ.
Ma come si permette? Deve essere il governo a difendersi da questa cialtronata o ad avvertire finalmente la necessitĂ di farlo sarĂ il capo dello Stato?
Qui non si tratta di assecondare le scelte di politica economica dellâesecutivo, ma semplicemente emerge la necessitĂ di tutelare la sovranitĂ dellâItalia anche contro quello che bofonchia un volgarissimo bacchettatore europeo.
Ma chi autorizza un commissario della UE ad affibbiare al nostro Paese lâetichetta di razzista e xenofobo? E quel richiamo mafioso allâUngheria serve a precedere un ulteriore passo del Parlamento europeo dopo il voto contro Orban? Ă lâordine che intendono impartire?
Ecco, da Mattarella ci aspettiamo una presa di posizione che dia il senso di una Nazione che non si fa insultare per qualche decimale di bilancio o per lo stop allâimmigrazione selvaggia allâinterno dei nostri confini. Al presidente della Repubblica non mancano certo le maniere per dire il fatto suo ad unâEuropa che pare aver deciso di elevarsi a nemica del governo italiano.
Ă lâItalia a dover stabilire a quale etĂ mandare in pensione i lavoratori e non il signor Moscovici; è il governo di Roma ad avere il diritto di decidere quante tasse si possono pagare al nostro fisco e non Bruxelles; e se vogliamo assumere migliaia di poliziotti per garantire sicurezza nelle nostre cittĂ , non dobbiamo chiedere il permesso alle cosiddette autoritĂ comunitarie.
Si può discutere â e ci mancherebbe â il deficit che possiamo concederci rispetto al prodotto interno lordo, anche se siamo ben al di sotto dei vincoli europei; ma nessuno può autorizzare quella gentaglia a darci addosso con tanto di insulti.
Ă ora che la massima autoritĂ della Repubblica, con lâautorevolezza di quel che rappresenta, si decida a fare scudo alla propria Nazione, che non può tollerare il livello di offese che si rovesciano ogni giorno dai Palazzi della UE.
Siamo italiani e poi europei; mentre altri sono europei e antitaliani. E il Quirinale non può subire tutto questo.
Certo, al Pd potrebbe dispiacere una presa di posizione di Mattarella; ma è a lui che poco deve interessare quel che dice unâopposizione incapace di fare fronte rispetto ad accuse che dovrebbero essere rigettate da tutti.
Confidiamo in una presa di posizione netta. E la maggioranza degli italiani sarĂ grata al presidente della Repubblica.

