‘Disperato’: così confessa di essere Papa Francesco commentando la crisi delle vocazioni, nel discorso pronunciato a braccio durante l’udienza concessa nell’aula Paolo VI in Vaticano ai religiosi, sacerdoti e suore, per il Giubileo della vita consacrata.
Afferma il Pontefice: ”Quando chiedo quanti seminaristi ci sono in una comunitĂ religiosa maschile o femminile e mi si risponde quattro-cinque oppure una-due novizie e intanto la comunitĂ invecchia e ci sono monasteri grandi e vuoti, portati avanti da poche suore vecchiette, allora tutto questo mi fa venire una tentazione contro la speranza. Cosa succede, perchĂ© il ventre della vita consacrata diventa tanto sterile!”, sono le domande che si pone Francesco.

Osserva ironicamente il Papa: ”In alcune congregazioni, fanno l’esperimento dell’inseminazione artificiale… Invitano persone, le ricevono e poi lì dentro nascono i problemi. No, si deve ricevere con serietĂ , discernere bene se c’è una vera vocazione e aiutarla a crescere. Contro questa tentazione di cessata speranza, dobbiamo pregare di piĂą e con intensitĂ , senza stancarci, bussando alla porta del cuore di Dio”. Anche perchĂ©, avverte Papa Francesco, ”c’è un pericolo: è brutto, ma devo dirlo. Quando una congregazione religiosa vede che non ha figli nĂ© nipoti e comincia a essere sempre piĂą piccola, allora si attacca ai soldi, che sono lo sterco del diavolo. Quando non hanno la grazia di nuove vocazioni, si preoccupano per la loro vecchiaia e pensano che i soldi salveranno la loro vita. Ma così non c’è speranza!”. (AdnKronos)
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