Napolitano: Riforme Costituzionali entro la fine della Legislatura

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E’ necessaria una “presa di coscienza della incompiutezza e della grave debolezza, per aspetti cruciali, che caratterizzarono il testo definitivo della Carta approvata il 22 dicembre 1947 rispetto al disegno originariamente concepito dai Costituenti”. Un’incompiutezza e una debolezza relative all’ “ordinamento della Repubblica” che hanno a lungo pesato sul modo di essere e di operare dello Stato repubblicano e hanno costituito un problema rimasto aperto fino ad oggi”.

Così il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante il suo intervento nel corso dei lavori della commissione Affari costituzionali del Senato, che sta esaminando il ddl Boschi.

Sì alle modifiche. Dall’esame “puntuale e rigoroso” della presidente Finocchiaro “emerge la opportunità di talune modifiche che rendano più efficace e coerente la riforma messa in cantiere” ha sottolineato Napolitano, puntualizzando: “Occorre tuttavia avere ben chiaro e saper osservare il senso del limite, perché sappiamo come in questa materia sia stato e sia facile il disfare la tela, lo scivolare verso un fatale prolungamento dei tempi già lunghi prescritti per la revisione costituzionale, fino a giungere sull’orlo del fatale terminare di una legislatura sia pure non abbreviata da scioglimenti anticipati “all’italiana“.

“Faccio dunque appello perché il senso del limite guidi i lavori e le scelte del Senato in questa fase che dobbiamo considerare pre conclusiva dell’iter della riforma costituzionale” ha concluso il presidente emerito. TISCALI

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