L’Europa, vittima dell’Unione Europea

Europa, vittima dell'Unione Europea

di Armando Manocchia – L’Europa, che per mezzo dell’Unione Europea pretende il ruolo di leader internazionale, se vuole sopravvivere e avere anche una posizione di leadership, deve assolutamente fare brainstorming e cambiare radicalmente governance.
Deve cambiare seduta stante quella classe dirigente senza memoria, artefice dei propri mali per egoismi che nulla hanno a che fare con la democrazia, la libertà e altri valori offesi nelle loro azioni e nel loro pensiero e proporre un nuovo modello di governance che porti, prima ancora che benessere, la pace e la serenità a tutti i cittadini di tutti i paesi membri.

E per cambiarre governance deve mandare a casa (l’alternativa è il carcere) tutti quei personaggi che hanno gestito le politiche suicide di questi anni e che ora, attraverso le decisioni assurde e autodistruttive come le sanzioni alla Russia e il finanziamento a una Ucraina, indifendibile sotto tutti i punti di vista, portano non solo spreco di risorse, povertà e contrasto sociale, ma al fallimento della stessa UE.

Il colpo di grazia è il riarmo europeo

Un riarmo contro una potenza nucleare che, prima di tutto, non si sogna minimamente di invaderci, come ai guerrafondai fa comodo far credere agli affetti da dabbenaggine, e poi non avrebbe la minima chance. Anche i sassi hanno capito che tutto questo livore e odio contro la Russia serve loro solo per tentare di nascondere le politiche suicide che l’hanno portata al fallimento.

Perseverare con queste politiche suicide, con l’ossessione compulsiva nei confronti della Russia, il terrorismo costante e continuo per incutere ansia e paura ai cittadini di fronte a false pandemie e alla falsa minaccia russa, la corruzione dilagante, l’assenza di trasparenza (ad es: contratti Pfizer) l’ingiustizia dei due pesi e due misure (il fallimento della Grecia), l’ipercontrollo, gli sprechi economici e finanziari, la censura spietata, la sperequazione, le cattedrali nel deserto e non ultimo il benessere del proprio establishement, deve finire. Questi ruoli dovrebbero essere ricoperti per meriti, mentre sono appannaggio di chi non è in grado di svolgerli degnamente e dignitosamente (non li cito perché non si salva nessuno), pagandosi peraltro oltre mille e cinquecento euro al giorno, mentre ca il 20% dei cittadini sopravvive sotto la soglia di povertà. E quei soldi, centinaia di milioni di lavoratori europei li prendono al mese sudando.

Sono questi i valori dell’UE?

E i veri valori come l’etica, la morale, la giustizia, la libertà e la solidarietà, che dovrebbero avere la priorità, che fine han fatto?
Ai valori europei, dove la Persona è posta al centro di tutto, va dato un senso, altrimenti rivista e corretta. Nell’ambito di questa formula, l’UE ha realizzato il liberalismo, una pessima ideologia, e il culto della tolleranza che tollera l’intolleranza degli intolleranti, dove ognuno fa quello che vuole e nessuno quello che deve.

Per non parlare dell’accoglienza a tutti i costi pur di avere manodopera da sfruttare a basso costo, la quale ha prodotto il ventottesimo paese membro islamico, uno stato all’interno di Stati, dove le regole, le norme, le leggi sono solo quelle coraniche e della shar’ia. Così, in questo modus operandi, senza alcuna correzione o limitazione, si dissolvono tutte le norme morali ed etiche di una società. Si dissolvono l’identità e la civiltà stesse. Scompare così la comprensione di qualsiasi regola e norma sociale, come scompaiono le conoscenze elementari su come dovrebbe essere organizzata la vita di una società socialmente sana.

L’UE, come ho già detto, deve fare brainstorming, deve guardarsi allo specchio e trarre conclusioni da questo cul de sac dove s’è infilata nei confronti della Russia. Deve correggere gli errori e continuare a progredire. Preciso che non è che ‘la persona al centro’ sia un’idea sbagliata. Tutt’altro. Ci si deve però domandare: “Cos’è la persona per questi plutocrati? Cos’è che rende umane le persone secondo questi misantropi?”, e una volta dateci risposte esaurienti, orientare la società europea allo sviluppo nelle persone di qualità umane elevate, insomma bisogna sviluppare l’umanità, punto. Il resto viene di conseguenza.

Ogni cittadino europeo dovrebbe diventare Umano con la U maiuscola. Questo è il messaggio che l’UE dovrebbe sviluppare attraverso i suoi dichiarati. ma mai rispettati valori.
Il liberalismo che è stato adottato postula che l’uomo è perfetto e merita il meglio. Belle parole. Ma non è così. Umani non si nasce, Umani si diventa. E Umana è quella Persona degna del meglio perché l’uomo, l’Umano con la U maiuscola è la persona che possiede pienezza di moralità, pienezza di comprensione della vita e pienezza di responsabilità.

Il benessere dei cittadini europei implica lo sviluppo a tutti i livelli, non solo nella sfera economica, come purtroppo accade in Europa, dove tutto viene sacrificato alla sfera economica e finanziaria posta come modello. Lo sviluppo economico non va certo limitato o abolito, ma non può, non deve deve essere l’unico o il principale obiettivo della governance e tanto più delle persone che compongono la società europea

Con questo, intendo dire che lo sviluppo economico non può limitare o sopprimere altre sfere della vita umana, ma deve coesistere con esse in un sano equilibrio. Negli ultimi anni sono state promosse in Europa idee di individualismo e indipendenza, secondo le quali ogni referente politico di ogni stato membro cercava di fare esclusivamente i propri interessi e acquisire la propria felicità separatamente e indipendentemente l’uno dall’altro, molto spesso a scapito o a spese degli altri altri paesi membri.

Che siamo tutti interdipendenti, come particelle di un unico tutto, come diversi sistemi e organi di un unico organismo, lo sanno anche i sassi. Perciò, se questa Unione Europa non vuole capitolare e vuole diventare un’essenza politica, una federazione di Stati, deve abbandonare immediatamente il distorto e pericoloso percorso e concentrarsi nel costruire il benessere della propria società su una nuovo piano evolutivo di interdipendenza, dove i paesi membri e i cittadini europei si prendono cura l’uno dell’altro invece di prendersi cura solo di sé stessi o di mettersi gli uni contro gli altri.

Poiché, come detto inizialmente l’UE si è arrogata l’ambizione di leader internazionale, non si può consentire che a capo di tali strutture ci siano elementi tossici come la Ursula von der Leyen, la Kallas, la Picerno, Costa e Dombrosky ecc., perché quel ruolo di leader internazionale bisogna averlo e manifestarlo anche nella comprensione della vita, nella responsabilità e nella moralità per procedere a testa alta e schiena dritta davanti al resto del pianeta, dando il buon esempio. Ma dubito fortemente che questo accadrà, perché la filosofia di questi Belzebù che ne decidono le sorti è: “muoia Sansone e tutti i Filisteiâ€.

Armando Manocchia

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