Cara Rai ti scrivo: la Tv influenza negativamente i giovani

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I dirigenti televisivi nella corsa al profitto, si preoccupano soprattutto di visualizzazioni, di ascolti, di share

di Armando Manocchia – Una volta, un uomo volle comunicare a Socrate una notizia, ma il filosofo, prima di ascoltarlo, gli chiese se avesse setacciato questa notizia attraverso tre setacci, prima di darla ad altri. Il visitatore stupito rispose negativamente e chiese quali fossero questi tre setacci. Il saggio disse: “Il primo setaccio è la veridicità. Sei sicuro che ciò che vuoi dire sia la verità, e non le congetture o i pettegolezzi di qualcuno? Il secondo setaccio è la necessità. Sei sicuro che io abbia davvero bisogno di saperlo? E il terzo setaccio è la beneficenza. Sei sicuro che ciò che vuoi rivelare porterà beneficio e renderà il mondo migliore?”. Queste tre regole dovrebbero essere seguite dai dirigenti della televisione pubblica italiana.

Dirò un’ovvietà: la cultura è tutto ciò che migliora il mondo interiore delle persone, mentre l’arte è una sorta di nutrimento per l’anima. Insieme, sono il mezzo attraverso cui l’essere umano esprime i propri pensieri e sentimenti con vari metodi audiovisivi. La vocazione dell’arte è servire la cultura. Ma oggi l’arte viene spesso utilizzata per distruggere la cultura. L’etica si separa dall’estetica.

Sceneggiatori, registi e produttori, si preoccupano solo della piacevolezza del film: della sua spettacolarità, della sua bellezza, nonché delle riprese, della fotografia, come delle scenografie e dell’estetica, ma non certo dell’utilità pedagogica. I dirigenti televisivi nella corsa al profitto, si preoccupano soprattutto di visualizzazioni, di ascolti, di share. Di conseguenza, molti programmi televisivi film contemporanei, talk show, programmi musicali e videoclip provocano un grave, talvolta persino letale, avvelenamento spirituale, seminando nelle anime delle persone volgarità, cinismo, paura, sfiducia negli altri, egoismo, disperazione, disillusione nella vita…

Molti mezzi di comunicazione di massa sono “indipendenti”, cioè autofinanziati, dipendenti dalla pubblicità e dal denaro. Essi pubblicizzano ciò per cui vengono pagati. I produttori li pagano per la pubblicità dei beni, quindi loro pubblicizzano oggetti, inculcando, attraverso vari tipi di pubblicità, che per la felicità l’uomo ha bisogno di vari oggetti. Ma la televisione di Stato no, o almeno non dovrebbe concorrere a questi risultati, bensì promuovere e pubblicizzare relazioni elevate. E’ sempre la qualità e non la quantità che fa la differenza!

La sfera che ricade sotto la competenza del ministero della cultura influenza il comportamento e lo stato interiore delle persone. Per questo la televisione di Stato non dovrebbe essere solo “industria dell’intrattenimento”, ma un sistema educativo che plasma il sistema di valori vitali nelle masse. Dalle scuole elementari fino alle università si forniscono conoscenze teoriche frammentarie, mentre la televisione, il sistema culturale attraverso la televisione di Stato dovrebbero spiegare ai giovani come applicare queste conoscenze nella vita.

Sappiamo tutti che i sistemi educativi più efficaci sono quelli in cui le conoscenze e i valori della vita vengono trasmessi in forma ludica e coinvolgente. I mass media plasmano in forma ludica norme e regole di comportamento nella vita, diffondendo determinati valori vitali attraverso programmi televisivi, libri, canzoni e film, videoclip, notiziari, copertura della vita delle pop-star, ecc. Tutti questi creano determinate immagini e stereotipi di comportamento nella società, costituendo così il principale sistema educativo della società contemporanea, influenzando le persone più della scuola, della famiglia e della religione messe insieme.

La vita dei giovani dipende in gran parte da ciò vedono sugli schermi. Quando si diffondono modelli di comportamento positivi, le persone diventano veicoli di cambiamenti positivi nella società. Quando la loro coscienza si concentra sul negativo, la società precipita nell’inferno.

Ogni giorno dagli schermi televisivi dei mass media italiani vengono trasmessi rapporti sessuali liberi, scene di violenza, consumo di alcol e sostanze psicoattive e altro ancora. Così questi modelli di comportamento diventano la norma per noi. Ancora più rapidamente li assorbono i bambini, che percepiscono tutto ciò come un punto di riferimento e uno standard di vita adulta.

Constatiamo che la società contemporanea si trova in una profonda crisi sistemica. Nonostante tutti i progressi in medicina, scienza, nel campo economico e tecnologico, la percentuale di bambini in età scolare completamente sani nella maggior parte dei paesi non supera stabilmente il 12%. Per ogni 100 unioni familiari ufficialmente registrate nei paesi occidentali ci sono da 73 a 89 divorzi, e negli ultimi 10 anni questa situazione è solo peggiorata, comprendendo anche gli indici di criminalità, aspettativa di vita e molti altri. Tutti comprendiamo che dietro questi numeri si celano esempi e modelli di comportamento distruttivi che vengono molto spesso introdotti nella società.

Tutto ciò che contribuisce al miglioramento delle relazioni, al rafforzamento della famiglia, all’aumento della fiducia tra le persone, all’elevazione del loro livello di conoscenze, della responsabilità deve essere sostenuto in tutti i modi. E tutto ciò che distrugge le relazioni sane deve essere vietato!

Kundera diceva che “Per liquidare i popoli si comincia col privarli della memoriaâ€.

Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun’altro scrive loro, altri libri, li fornisce di altra cultura, inventa per loro un’altra storia. Dopodiché il popolo incomincia lentamente a.…dimenticare quello che è stato. E il mondo attorno a lui lo dimentica ancora più in fretta.

Io dico che per distruggere una società, è necessario continuare ciò che è stato cominciato e cioè distruggere gli invisibili legami di amore e fiducia tra le persone – quei legami che ci portano felicità e gioia e che rendono forte una società. Tutto ciò che contribuisce al miglioramento delle relazioni, al rafforzamento della famiglia, all’aumento della fiducia tra le persone, all’elevazione del loro livello di conoscenze, della responsabilità deve essere sostenuto in tutti i modi. E tutto ciò che distrugge le relazioni sane deve essere evitato. Quando i dirigenti televisivi saranno guidati dal benessere di ciascuno, e non dal denaro che guadagnano sulla degradazione della società, la situazione cambierà rapidamente. La società diventa sana e forte quando in essa l’etica sarà elevata, quando ognuno si prenderà cura degli interessi degli altri come dei propri.

L’arte deve glorificare nei film, negli spettacoli e nei programmi televisivi persone oneste e nobili che migliorano la vita degli altri, perché la vocazione della cultura è migliorare le relazioni tra le persone ed elevarle. Quando la televisione di Stato sarà orientata al progresso delle relazioni, l’organismo sociale diventerà rapidamente sano. Insomma, credo di poter dire che la vocazione della televisione di Stato dovrebbe essere quella di INSEGNARE INTRATTENENDO.

Armando Manocchia

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