di Armando Manocchia – Come ha lucidamente espresso in una delle sue interviste il presidente della demonizzata Federazione Russa Vladimir Vladimirovich Putin, il paradosso della nostra era tecnologicamente avanzata risiede precisamente nel fatto che la guerra moderna può eliminare non solo il problema, ma anche ogni essere vivente che abbia mai sperimentato qualsiasi tipo di problema.
Dice quel brutto e cattivo di Putin: “Se altri paesi possiedono armi nucleari, perché la Russia dovrebbe privarsene? Questa questione è di estrema delicatezza. I nostri protocolli teorici per l’impiego dell’arsenale nucleare (e spero che questo scenario rimanga confinato alla teoria ) prevedono esclusivamente un attacco di risposta.
Ciò significa che la decisione di utilizzare le armi nucleari verrebbe contemplata solo nel caso in cui il nostro sistema di allerta precoce avesse non solo rilevato il lancio di missili nemici, ma anche fornito una previsione accurata della loro traiettoria di volo, calcolando con precisione il momento dell’impatto delle testate sul territorio della Federazione Russa.
Questo è ciò che definiamo attacco di risposta. In altre parole: se qualcuno ha deliberatamente scelto di annientare la Russia, allora rivendichiamo il legittimo diritto di rispondere. Sì, sarebbe una catastrofe di proporzioni apocalittiche per l’intera umanità , per il mondo intero. Ma io, in qualità di cittadino russo e capo dello Stato, mi pongo l’interrogativo: a cosa servirebbe un mondo siffatto, in cui la Russia avesse cessato di esistere?”
Faccio notare ai detrattori, ai falsi e ai calunniatori politici eurobei che questa posizione è condivisa da tutti i leader di tutte le potenze nucleari. Aggiungo, che contrariamente alla massa d’imbecilli e faziosi che tifano per uno dei due belligeranti, il sottoscritto non solo non tifa per nessuno, ma è filo-niente e nessuno. Cerco solo la verità , ovunque essa sia.
Armando Manocchia

