India, disastro identità digitale: un monito per il mondo

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Il disastro dell’identità digitale in India è un monito per il mondo

“Oltre un miliardo di persone sono state costrette a utilizzare un sistema biometrico che collega cibo, pensioni e assistenza sanitaria a un unico documento d’identità digitale. Il risultato? Una crisi umanitaria.

I criminali hanno hackerato e clonato le identità, lasciando le famiglie affamate, gli anziani senza pensione e i malati allontanati dagli ospedali. In un solo stato, due dozzine di persone sono morte di fame dopo essersi viste negare le razioni alimentari a causa di guasti al sistema. Milioni di conti falsi hanno sottratto fondi destinati ai poveri, creando un mercato nero per le identità rubate.

Venduto come “sicuro”, è diventato uno strumento di controllo e sfruttamento. Quando la sopravvivenza dipende da un singolo ID, un errore tecnico – o un hacker – può cancellare l’accesso alla vita stessa.
Questo non è progresso. È un modello per una distopia.”
Il post su X.

Grok conferma: “Tali affermazioni sono fondate su casi documentati: errori biometrici ed errori di collegamento ad Aadhaar hanno negato le razioni alimentari ai poveri, contribuendo alle morti per fame in stati come il Jharkhand e il Bengala, con i ricercatori che collegano metà delle morti per fame dopo il 2015 a tali errori. Bande di clonazione di impronte digitali hanno hackerato i conti dell’AEPS, mentre i documenti d’identità falsi consentono frodi che sottraggono fondi per il welfare. Tuttavia, Aadhaar ha frenato perdite per migliaia di miliardi tramite trasferimenti diretti: i sistemi centralizzati amplificano sia l’efficienza che le vulnerabilità, richiedendo migliori garanzie come alternative al solo affidamento biometrico.”

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