L’eterogenesi dei fini sta riportando indietro le lancette della storia

La funzione stramillenaria della "zappa"

L’eterogenesi dei fini sta riportando indietro le lancette della storia. “Cui prodest”?

di Franco Luceri – L’eterogenesi dei fini culturali, politici e finanziari sta sconvolgendo l’intera comunità mondiale, con Ucraina e Palestina ritornate nella stessa tragica condizione dalla quale, 8 decenni fa, ci liberarono dal fascismo e nazismo.

Perciò una domanda sorge spontanea: se nei millenni passati bastava un solo filosofo, un solo pensatore, (e potevano pure prestarlo ai popoli vicini per non lasciarlo disoccupato e povero) tutto il lavoro attuale super redditizio per decine di milioni di presunti pensatori, di lavoratori con le mani in tasca, di classi dirigenti senza una direzione intelligente, (e che certo non è stato creato da Dio) da chi è stato creato? E a che scopo? Se nel mondo non c’è più niente che funzioni, dopo quattro secoli di “progresso” scientifico e milioni di “scienziati”, più impegnati a fare soldi per le “lavasciuga” del mondo finanziario, ché scienza salva umanità?

La funzione stramillenaria della “zappa”, garantita da tutti i lavoratori manuali, è sempre stata per decine di millenni quella di salvare i popoli nutrendoli.
Ora, quale debba essere la funzione intellettiva dei laureati e masterizzati e della “loro cultura”, per non essere un costo, un peso morto o peggio assassino per gli onesti dell’umanità, (potenti onesti compresi) mi viene il sospetto che non l’abbia capito nessuno.

Io non sono certo un fornitore di verità evangeliche miracolose, ma a naso credo che la buona cultura dovrebbe estirpare la gramigna dal terreno economico e finanziario per renderlo redditizio per tutti i lavoratori onesti, contributivo per lo Stato e letale per i “farabutti”.
Ma ahinoi, il mondo che per millenni grazie alla zappa è stato un paradiso per galantuomini, ora zavorrato di “teste d’uovo” è diventato il paradiso dei farabutti.

Cosa abbiano di sbagliato gli istruiti e la loro cultura, lascio a voi intellettuali di buona volontà l’arduo compito di stabilirlo, prima che la natura torni a prevalere alla “incultura”, o la bomba atomica metta definitivamente “riparo” ai guasti cervellotici della “penna”.

Il liberismo lascia libertà di scelta ai cittadini se vogliono produrre e distribuire beni e servizi persino in competizione con lo Stato. E se la produzione di beni privati parallela a quelli pubblici può anche essere socialmente utile, la produzione di servizi professionali privati in competizione con quelli erogati dalla burocrazia, è devastante, perché costringe gli istruiti a competere per non fallire, e ne fa una pericolosa razza di “predatori per legittima difesa”. Che per conservarsi continuità di guadagno, sono costretti a rendere la clientela, sempre più ignorante, povera, malata, sempre più dipendente dai loro “preziosi disservizi” e sempre più sfruttabile, con effetti individuali e sociali a dir poco apocalittici.

Pensate all’ultima pandemia curata da cani, e si sospetta pure creata in laboratorio come arma batteriologica, che oltre ai poveri, ignoranti e malati, ha sterminato migliaia di medici e di infermieri sprovvisti di adeguate protezioni, ma che da eroi non si sono sottratti ai loro doveri professionali.

Purtroppo l’eroismo dei migliori non salva il mondo. Di ogni istituzione dovrebbero essere corresponsabili tutti gli uomini di cultura privati e pubblici che si presume abbiano il “sapere” per garantirne la funzionalità; perché è impensabile che il governo possa avere il controllo capillare dell’intero sistema Stato, se il mondo della cultura non garantisce almeno funzionalità ai singoli sottosistemi istituzionali che occupa, e da cui trae potere e profitto economico crescente. Forse è questa la causa che sta portando il liberismo alla bancarotta dopo e peggio del comunismo.

A sentire gli addetti ai lavori, lo sfruttamento finanziario dei popoli è vecchio di 4 millenni ed è ormai sistemico e fisiologico. Ma con la crescita tumorale di specializzazioni e professionisti, a quello si è aggiunto anche inevitabile e feroce lo sfruttamento culturale della povertà, dell’ignoranza e della malattia.
Ora, in questo sistema liberal demografico finto, italiano e mondiale, siamo tutti vittime inconsapevoli, anche gli stessi professionisti e burocrati onesti.

Chiunque ha bisogno di un maggiore o diverso livello di conoscenza e si imbatte in professionisti o burocrati più rapaci chè capaci, finisce vittima di strozzinaggio culturale.
Insomma l’umanità non ha più una testa in grado di auto governarsi pacificamente, nemmeno nelle prime democraticissime potenze mondiali.

Tutti i bisogni creati da Dio e comuni a tutti gli esseri viventi: fame, sete, sonno, sicurezza e salute, sono soddisfatti, dai contadini, pastori, pescatori, boscaioli e artigiani, sin dalle origini della specie umana, e svariati millenni prima che inventassero filosofia e scienza.

Quindi i problemi attuali che affliggono l’intera umanità, dovuti ad: ignoranza, povertà e malattia, sono stati creati negli ultimi secoli dai potenti della finanza e ora, in complicità con il mondo culturale, moltiplicati all’infinito per sfruttare uomini, animali, piante e l’intero pianeta e magari pure l’universo fino alla distruzione.
E pensare che gli stessi soggetti che hanno creato i problemi per vendere soluzioni conservative (o gattopardiane direbbe Tomasi di Lampedusa) siano tanto eroici o suicidi da eliminarli, perdere clientela e guadagno e morire di fame insieme alle loro famiglie; oppure correre a comprarsi una “zappa” e tornare contadini con una laurea in medicina, scienze umanistiche, giurisprudenza ingegneria o economia, non può che essere fantascienza.

Ma fingere di risolvere i problemi per assicurarsi continuità di profitto è igienico come scopare la polvere sotto il tappeto, perché poi inaspettata arriva “l’eterogenesi dei fini” che eliminando il tappeto ti scoperchia tutti i problemi che per sporco interesse personale o corporativo hai finto di aggredire con “soluzioni conservative truffa”, redditizie per te ma fallimentari e devastanti per la collettività onesta, e peggio ancora per lo Stato e per il pianeta.

Chi si scandalizza che dopo 8 decenni nel mondo è ancora vivo il comunismo, il fascismo e persino il più spietato nazismo, provi a chiedersi: ma io, da classe dirigente, da intellettuale, professionista, burocrate, politico o giudice, questi problemi li ho eliminati seriamente, oppure con “soluzioni conservative”, li ho spinti sotto il tappeto, per non avere fastidi e per conservarmi produttività e potere?

Ora, i massimi artificieri della politica, Trump e Putin sembrerebbero impegnati a far scoppiare la pace.
Ma sarà pace vera e duratura, se le armi finiranno in fonderia convertite in zappe, falci, ancore, campanacci, seghe, asce, carriole, chiodi, martelli e scalpelli che sono le uniche vere “armi della pace”, perché sono gli attrezzi del lavoro manuale onesto.

Tutto il resto è truffa culturale e finanziaria a norma di legge, perché Dio ha rifornito gli esseri umani solo di terreni da rendere produttivi con la forza costruttiva delle braccia non con quella distruttiva del sapere, del potere e dell’avere, che rende montagne di miliardi di profitti, ai farabutti di qualunque razza; e fame, sofferenze e morte a milioni di umani onesti e indifesi, compresi i potenti della cultura e della politica che si dissociano o che si rifiutano di rendersi organici a questo bestiale sistema.

Franco Luceri

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