Costretta a convertirsi all’Islam e picchiata anche in gravidanza

velo islamico

Le botte sarebbero iniziate quando era già in attesa della loro bambina, ma i maltrattamenti anche psicologici (insulti e minacce) ancor prima

Non solo: in più episodi l’avrebbe costretta a subire abusi sessuali e, infine, dopo mesi di violente discussioni a convertirsi all’Islam. E’ un racconto drammatico quello fatto da una 35enne di origini indiane alla Polizia locale di Modena. Nei giorni scorsi, infatti, la donna si è recata al Comando di via Galilei per denunciare l’ex convivente, dopo aver subito – a suo dire – l’ennesima violenza. Ieri l’uomo, un coetaneo pakistano – rappresentato dallo studio Ghini – dinanzi al giudice si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Lo scorso 15 agosto nei suoi confronti è scattata la misura cautelare della misura dell’allontanamento dalla casa familiare, con la prescrizione di restare a 500 metri di distanza dalla donna e dalla figlioletta – che oggi ha quattro anni – oltre al divieto di comunicare con la presunta vittima in qualsiasi modo. All’indagato è stato applicato anche il braccialetto elettronico.

Il provvedimento nei confronti del 35enne è stato appunto eseguito a Ferragosto dalla Polizia locale dopo celeri indagini: le accuse a carico dell’uomo sono quella di maltrattamenti e violenza sessuale aggravati e lesioni ai danni della donna. Reati aggravati dall’essere stati commessi ai danni di una donna incinta – all’epoca dei fatti – e successivamente alla presenza della figlia minore.

I fatti, secondo quanto denunciato dalla ex convivente, andrebbero avanti dal 2019 con una escalation di violenza negli anni. La giovane è arrivata in Italia nel 2017 per seguire un master in economia. Agli agenti ha spiegato di aver conosciuto l’indagato nell’ambito di una serata con amici comuni e, dall’anno successivo, nel 2018 sarebbe poi iniziata la relazione seguita dalla nascita della figlioletta.

Già sei anni fa i primi segnali poi l’incubo per la giovane – in base alla sua denuncia – si sarebbe concretizzato durante la gravidanza quando la stessa sarebbe stata costretta a lavorare numerose ore all’interno del negozio di alimentari gestito dalla coppia nella prima periferia modenese e privata delle visite mediche necessarie durante la gestazione.

Non solo: la presunta vittima sarebbe stata costretta a convertirsi all’Islam a fronte di numerose e quotidiane liti ma anche a sottomettersi alle continue richieste di rapporti sessuali avanzati dall’ex, che in diverse occasioni – a suo dire – l’avrebbe costretta a subire con la forza e sotto minaccia.

Lo scorso anno l’indagato si sarebbe poi trasferito nel vicino appartamento di un amico ma, avendo le chiavi dell’abitazione familiare, avrebbe continuato ad introdursi all’interno dell’abitazione della donna obbligando la 35enne a rapporti sessuali. L’ultimo episodio sarebbe avvenuto proprio i primi di agosto quando, a suo dire, l’indagato l’avrebbe colpita con tale violenza da farla finire in ospedale. Da qui la denuncia e l’emissione – da parte del giudice – della misura cautelare.
www.ilrestodelcarlino.it

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