Un bel casolare appena ristrutturato e immerso nel verde al confine fra Prato e Poggio a Caiano. Siamo in via Roma, in linea d’aria zona Castelnuovo, proprio prima del ponte al Molino. E’ lì, lontano da occhi indiscreti, che da circa due mesi, in gran silenzio, è stato aperto un nuovo cas (centro di accoglienza straordinaria) che ospita 25 migranti. I muri sono bianchi, come se fossero appena tinteggiatati, all’esterno ci sono i panni stesi al sole – segno che è già abitato –, e nel giardino di pertinenza del casolare ci sono una grossa autobotte (forse dell’acqua) e una decina di cassonetti dei rifiuti. Gli ospiti del centro vanno e vengono in bicicletta
. Il casale non confina con nessun’altra abitazione tanto che nessuno si era accorto della nuova struttura messa a disposizione dell’accoglienza straordinaria dei migranti. Secondo quanto appreso, il centro è gestito dalla cooperativa Athena ma la sua apertura è passata inosservata senza che sia stato reso noto il motivo.
E’ vero che adesso c’è meno attenzione mediatica sui migranti anche se gli arrivi e le partenze sono pressoché continui. La gestione di queste strutture è di competenza della Prefettura (per conto del governo) che proprio di recente ha pubblicato un bando per reperire nuovi posti da mettere a disposizione dell’accoglienza migranti.[…]
I 200 posti messi a bando dalla Prefettura dovranno essere suddivisi in più strutture da cento posti ciascuno e con una accoglienza massima di 50 migranti alla volta. Il termine per presentare le domande scade a fine settembre.
Non è una novità quella dei bandi alla ricerca di posti per i migranti. Le Prefettura, negli anni, ha sempre pubblicato i bandi durante l’estate in quanto, di solito, a fine anno ci sono le scadenze degli affidamenti. Oltretutto non è semplicissimo trovare cooperative disponibili in quanto i rimborsi che arrivano dal Ministero dell’Interno sono pochi, meno di 30 euro a persona al giorno. Una cifra esigua che serve a malapena per i costi di vitto e alloggio a discapito di tutte le altre attività, come i percorsi di integrazione e inserimento, oppure per i corsi di italiano. Non è un caso che negli anni passati molti bandi della Prefettura siano andati deserti, specialmente quelli dove si cercavano strutture con grandi capienze come quelli descritti nell’attuale bando.
Accanto all’accoglienza straordinaria ci sono poi i 120 migranti inseriti nel percorso Sai (sistema di accoglienza e integrazione) gestiti direttamente dal Comune. Di solito il progetto Sai accoglie cento persone ma a questi si sono aggiunti 20 ucraini. In tutto gli ucraini presenti a Prato sono 40. Queste persone avevano usufruito di un sistema di diverso, un progetto speciale della protezione civile quando scoppiò l’emergenza per la guerra in Ucraina. Il progetto adesso è finito e i 40 sono stati divisi: 20 sono rimasti in carico al sistema Sai, gli altri 20 sono finiti nei cas.
Laura Natoli – www.lanazione.it