Con una flotta di rompighiaccio obsoleta e insufficiente, gli Stati Uniti rischiano di perdere terreno nell’Artico di fronte a Russia e Cina
di Fabio Lugano per https://scenarieconomici.it – Quattro cantieri navali, provenienti dagli Stati Uniti, dal Canada e dalla Finlandia, hanno dato vita in sordina a una nuova alleanza cantieristica con l’obiettivo di consegnare entro i prossimi tre anni l’Arctic Security Cutter (ASC) della Guardia Costiera degli Stati Uniti.
Per una regione remota e inospitale come l’Artico, questa collaborazione segna un passo concreto verso una presenza marittima statunitense costante e a lungo termine.
Al centro di questa iniziativa c’è la “Bollinger Shipyards”, un’azienda con sede negli Stati Uniti che guida lo sforzo congiunto. Al suo fianco lavorano la “Seaspan Shipyards” canadese, la “Rauma Shipyards” finlandese e la Aker Arctic, una società di ingegneria e progettazione finlandese con sede a Helsinki.
Ciascuna di esse apporta un punto di forza diverso: esperienza ingegneristica, competenza nella progettazione per climi freddi e una profonda conoscenza delle esigenze operative in ambienti polari.
L’alleanza si inserisce nell’ambito dell‘ICE Pact, un accordo di cooperazione trilaterale tra Stati Uniti, Canada e Finlandia incentrato sullo sviluppo dell’Artico e sulla preparazione marittima. Piuttosto che partire da zero, l’approccio consiste nel combinare ciò che già funziona, ovvero progetti collaudati, team esperti e strutture in grado di costruire navi in grado di resistere ad alcune delle condizioni più estreme al mondo.
Il Polar Security Cutter previsto è un rompighiaccio di classe media destinato a operare insieme ai futuri Polar Security Cutter della Guardia Costiera degli Stati Uniti. Insieme, queste navi formeranno una flotta a due livelli in grado di rispondere a una vasta gamma di missioni, dalla ricerca e soccorso all’applicazione della legge e alla difesa in tutta la regione artica.
Quando Washington ha dato il via libera al primo Polar Security Cutter alla fine dello scorso anno, ha segnalato qualcosa di più di una semplice assegnazione di fondi. Ha dimostrato che le priorità artiche stavano iniziando a passare dalla fase progettuale a quella produttiva. […]