Le forze di sicurezza libiche hanno arrestato circa 1.500 lavoratori stranieri irregolari nei pressi di Tripoli, “nell’intento di contenere il problema dell’immigrazione clandestina in Libia”, hanno annunciato le autorità .
L’operazione di polizia è stata condotta all’alba ad al-Sabaa, sobborgo di Tripoli, “sotto la diretta supervisione del ministro del Lavoro, Ali al-Abed, alla presenza di ispettori del lavoro, dell’Agenzia per la lotta all’immigrazione clandestina e della polizia municipale”, ha dichiarato in una nota il ministero.
“Le ispezioni hanno portato alla luce abitazioni in cui vivono lavoratori stranieri irregolari. Questi lavoratori, di varie nazionalità , non hanno permessi di soggiorno, passaporti ufficiali e nemmeno cartelle cliniche”, ha detto Abed ai giornalisti. Centinaia di stranieri, per lo più egiziani ma anche provenienti dall’Africa subsahariana, vivono da anni in un campo circondato da mura e chiuso da un grande cancello. All’interno, si trovano un minimarket, una macelleria e dei venditori di frutta e verdura, ha osservato un giornalista dell’Afp. “Circa 1.500 stranieri vivono in questo campo”, ha detto Abed
. “Saranno trasferiti nei centri dell’Autorità per la lotta all’immigrazione illegale. Verranno avviati procedimenti legali contro di loro”, prima della loro eventuale deportazione nei rispettivi Paesi.
Durante un incontro a Tripoli all’inizio di luglio con funzionari europei, il capo del governo di unità nazionale, Abdelhamid Dbeibah, ha annunciato un piano per combattere l’immigrazione illegale. Tra i 3 e i 4 milioni di migranti “entrati illegalmente” si trovano in Libia, a circa 300 chilometri dalle coste italiane, secondo il ministro dell’Interno Imad Trabelsi.ANSA

