Rapì neonata in ospedale, Rosa Vespa a casa dopo 6 mesi

Neonata rapita, scarcerato il marito di Rosa Vespa

Rosa Vespa ha lasciato il carcere di Castrovillari dove era rinchiusa dal momento del suo fermo

Era la sera del 21 gennaio, quando la donna spacciandosi per un’infermiera della clinica del Sacro Cuore di Cosenza si fece consegnare la piccola Sofia dai familiari e subito dopo fuggi con il marito Omogo Moses, che era in attesa nell’atrio. Marito che si è sempre dichiarato estraneo a tutta la vicenda.

L’intera nazione rimase con il fiato sospeso per diverse ore, fino a quando gli uomini della questura del capoluogo Bruzio, dopo aver visionato le telecamere della struttura, individuarono la coppia in un quartiere di Castrolibero. Riuscirono così a recuperare la bambina e riconsegnarla ai genitori. Rosa Vespa aveva pianificato tutto. Il suo desiderio di avere un figlio l’aveva portata ad organizzare il rapimento per giustificare la sua finta gravidanza.

Al provvedimento del Gip di Cosenza si oppone la famiglia della piccola Sofia che, attraverso il proprio legale, ha chiesto al Pubblico Ministero di presentare ricorso per la revoca dei domiciliari, per la mancata notifica alla parte offesa, trattandosi di un reato contro la persona. Inoltre è stato disposto in prima istanza anche l’adozione del braccialetto elettronico che al momento non risulta disponibile e non è stato quindi applicato alla donna. Il tutto senza aver chiesto il parere dello stesso pubblico ministero. Nelle scorse settimane era stato comunque disposto il giudizio immediato per Rosa Vespa con l’udienza fissata per il prossimo 25 settembre.
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