Più di 150 giorni per un elettrocardiogramma, oltre 200 per sottoporsi a una visita oculistica e quasi un anno per la mammografia. Le code per gli esami medici non urgenti sono sempre più lunghe. Intanto il Ministero della Salute ha pubblicato la piattaforma nazionale per il monitoraggio delle liste d’attesa.
I tempi d’attesa
Da gennaio a maggio di quest’anno sono state prenotate quasi dieci milioni di visite e altrettanti esami. Meno della metà degli appuntamenti proposti, però, è risultata compatibile con le priorità ed esigenze dei pazienti. Per questo motivo, è cresciuto il numero di persone che hanno cancellato gli appuntamenti. Secondo l’Istat, nel 2024 erano circa 6 milioni, mentre l’anno prima 4,5 milioni.
Federconsumatori e Isscon hanno condotto un’indagine sui tempi di attesa nelle strutture sanitarie, basato su dati raccolti a novembre 2024. Record negativo per il Friuli-Venezia Giulia dove per una visita ginecologica e per la mammografia si sono superati i 700 giorni d’attesa. In Sardegna, è stata oltrepassata la soglia dei 900 giorni per una colonscopia. Mentre in Puglia servivano più di 600 giorni per un elettrocardiogramma.
La nuova piattaforma – A oggi, per una visita oculistica le attese vanno dai 20 ai 239 giorni, per un controllo urologico dai 20 a 173 e per una visita dermatologica da 32 a 253 giorni. I ritardi interessano anche i percorsi di screening: per una mammografia, invece dei 120 giorni previsti, si va dai 14 ai 320 giorni di attesa.
Nei primi mesi del 2025, i problemi relativi alle tempistiche hanno interessato anche gli esami urgenti come la colonscopia: le attese hanno raggiunto la soglia dei 190 giorni. Questi i dati pubblicati sulla nuova piattaforma del Ministero della Salute, Agenas. Che raccoglie le informazioni inviate dalle regioni per tutte le tipologie di esami e visite mediche e permette di monitorare le attese. La pubblicazione era prevista da circa un anno, quando il governo ha approvato il decreto per tentare di ridurre le code. www.tgcom24.mediaset.it