A distanza di giorni tiene ancora banco la questione Referendum. La sinistra non è riuscita a raggiungere il quorum, fermandosi intorno al 30%
E, soprattutto, ha ricevuto un messaggio chiaro sul quinto quesito: quello volto a ridurre le tempistiche per ottenere la cittadinanza italiana. Insomma, gli italiani – anche quelli simpatizzanti per il versante progressista – hanno detto no alla cittadinanza facile. Ma secondo Laura Boldrini si è trattato di un semplice errore di comunicazione. In pratica, l’ex presidente della Camera sostiene che il quesito numero cinque sia stato spiegato male.
“Il quesito referendario, a parte che su tutti i quesiti c’è stato un oscuramento totale e non se ne è potuto parlare da nessuna parte nei mezzi di informazione, però il quesito quinto sulla cittadinanza era per cinque anni per chiedere la cittadinanza – ha spiegato Laura Boldrini-. Non per ottenerla. Cosa vuol dire? Oggi per chieder la cittadinanza bisogna essere stato in Italia continuativamente, almeno 10 anni, senza interruzione. Poi avere un certo reddito e non avere nessun problema dal punto di vista penale”.
E ancora: “Quello che chiedeva il referendum è che si potesse abbassare a 5 anni la possibilità di chiedere la domanda. Non di ottenerla. A questi anni si vanno anche ad aggiungere tre anni che gli uffici del Viminale si prendono per verificare la documentazione. Il quesito non è stato spiegato bene. C’è stato un errore di comunicazione”.
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