In soli quattro giorni, sette sbarchi di migranti hanno interessato i porti di Roccella Jonica e Reggio Calabria, con oltre 500 persone soccorse nel tratto di costa tra lo Jonio e il Tirreno. Un flusso intenso, che ha messo nuovamente alla prova il sistema di accoglienza provinciale, mobilitando forze dell’ordine, volontariato e protezione civile.
Il Prefetto Clara Vaccaro, in una nota ufficiale diffusa ieri, ha sottolineato il clima di collaborazione che ha contraddistinto tutte le operazioni, esprimendo gratitudine ai Sindaci di Roccella Jonica e Reggio Calabria, e plauso al personale della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza, delle Forze dell’Ordine, alla Croce Rossa, alle Caritas diocesane, alla Protezione civile regionale e metropolitana, e alle associazioni di volontariato.
Tuttavia, a fronte del tono istituzionale del comunicato, emerge un’altra realtà ben più critica, denunciata nei giorni scorsi dal Siulp, il sindacato di polizia, che ha puntato il dito contro la gestione emergenziale affidata a un organico ridotto all’osso, in particolare presso il Commissariato di Siderno, chiamato a svolgere le delicate operazioni di identificazione e fotosegnalamento dei migranti sbarcati a Roccella Jonica.
Il Siulp ha parlato apertamente di “personale allo stremo”, turni massacranti e temperature proibitive, con nessuna rotazione e senza rinforzi in arrivo, chiedendo un immediato intervento del Ministero dell’Interno. Una voce rimasta, finora, inascoltata nel silenzio istituzonale.
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