“È stato un gesto stupido, scritto d’impulso. Chiedo scusa per il contenuto del post: non si augura mai la morte, soprattutto a una bambina. Ma non ritiro le mie idee politiche: non mi sento rappresentato da questo governo“. Lo afferma S. A., il docente di tedesco di un istituto superiore della provincia di Napoli, intervistato dal Roma online dopo le polemiche nate dal suo post sulla figlia del premier Giorgia Meloni. “Mi rendo conto della gravità – aggiunge – ma in classe non ho mai fatto politica. I miei studenti mi vogliono bene. Odio ogni forma di violenza, amo gli animali, faccio volontariato. È stato un errore”.
Nell’intervista pubblicata integralmente sul Roma online, il docente riferisce di aver ricevuto “minacce di morte, insulti e lanci di pomodori contro le finestre di casa”. “Ho sporto denuncia alla Polizia Postale. Non ho cancellato il post per paura, ma perché mi sono reso conto da solo che era sbagliato”. “Non accetto – aggiunge – che un insegnante debba condividere pedissequamente le idee del governo per essere ritenuto degno del suo ruolo”.
“È stato un gesto stupido. Un post scritto d’impulso nella notte, dopo aver sentito al telegiornale che l’Italia continuava a inviare armi a Israele. Mi sono svegliato la mattina e ho detto: ‘Madonna mia, cosa ho scritto’. L’ho cancellato subito. Mi pento del contenuto. Non si augura mai la morte, soprattutto a una bambina”. Il post augurava alla figlia di Giorgia Meloni “la stessa sorte della ragazza di Afragola”, riferendosi alla 14enne Martina Carbonaro, uccisa dall’ex fidanzato Alessio Tucci. www.tgcom24.mediaset.it