Il fascismo degli antifascisti. PIAZZA LIBERTA’ ritorna sabato 1 marzo 2025

PIAZZA LIBERTA' Manocchia

“E’ molto più facile ingannare la gente che convincerla che è stata ingannataâ€

PIAZZA LIBERTÀ, il programma di informazione e approfondimento ideato e condotto da Armando Manocchia, ritorna questa sera sabato 1 marzo 2025 alle 20,30 sul canale https://rumble.com/c/PiazzaLiberta

“Il fascismo degli antifascisti†di Pier Paolo Pasolini è un volume che raccoglie alcuni dei suoi testi più significativi in cui ci mette in guardia dalla nascita di una nuova forma di fascismo. Un “fascismo radicalmente, totalmente, imprevedibilmente nuovoâ€, sicuramente molto più infido e pericoloso di quello del “ventennio†poiché quello attuale è concepito “come normalità, come codificazione del fondo brutalmente egoista di una societàâ€. Infatti, secondo Pasolini, mentre durante la dittatura fascista “il comportamento era completamente dissociato dalla coscienza†ora la situazione si è evoluta (in peggio).

A suo dire, è proprio la nuova società del benessere e dei consumi a essere responsabile dell’omologazione culturale della popolazione che appare sempre più controllata da un “potere senza volto, senza camicia nera e senza fezâ€, capace di influenzare e plasmare – dunque “fascistizzare†per usare un termine sinistro – non solo il comportamento ma anche la coscienza dei suoi cittadini: il materializzarsi del fascismo indotto dal “neocapitalismoâ€.

Con il professor Roberto Cherubino, docente (sospeso per aver rifiutato l’utilizzo del Discriminatorio Green Pass) già segretario Cgil Scuola Treviso; attualmente referente sindacato FISI Scuola Treviso e membro del Comitato Civico di Controllo della Commissione Parlamentare d’Inchiesta Covid-19 nonché autore del saggio “VIALE TRASTEVERE E LA STATUA MANCANTE – La Devastazione Della Scuola Pubblica E Democraticaâ€, a distanza di cinquant’anni cercheremo di capire a cosa si riferisce Pasolini quando per descrivere quelle che per lui, più che convinzioni, sembrano essere certezze usa il termine ‘fascismo’.

Avendone intuito le tragiche conseguenze, Pasolini è scosso dall’imponente spiegamento di forze che darà vita alla ‘globalizzazione’ che, non potrà che essere a trazione americana. L’intuizione di Pasolini ci permetterà di cogliere alcune delle caratteristiche più significative di un sistema in notevole espansione che si sta dirigendo, molto pericolosamente, verso una inevitabile e dispotica omologazione dei popoli, sapientemente e scientemente addolcita dagli esperti in comunicazione attraverso l’utilizzo della propaganda e del politicamente corretto con l’apparentemente innocuo termine ‘globalizzazione’.