Donna incinta sfruttata per i furti in metro e pestata, arrestati due nomadi

Donna incinta sfruttata per i furti in metro e pestata

Hanno un volto e un nome due delle tre persone che hanno pestato a sangue Meri Secic, croata di 39 anni, aggredita su un treno della metro B davanti a decine di persone

Il gruppo, secondo quanto ricostruito, le rimproverava di non aver rubato abbastanza ai passeggeri dei mezzi pubblici di Roma. Pretendevano soldi, almeno mille euro al giorno, così l’hanno picchiata nonostante fosse incinta all’ottavo mese.
Gli investigatori della polizia di Stato del commissariato Viminale, grazie alle descrizioni fornite dalla vittima e grazie a una meticolosa indagine fatta anche di riscontri con immagini video, hanno rintracciato due dei tre aggressori.

Si tratta un uomo e una donna, rispettivamente di 20 e 24 anni, i quali sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto perché gravemente indiziati del reato di estorsione e rapina aggravata in concorso. I due, appartenenti alla stessa famiglia, vivono nella baraccopoli di Castel Romano, sulla Pontina. La magistratura ha anche convalidato l’operato degli agenti.

Mille euro al giorno

Secondo quanto appreso i ras del borseggio conoscevano, e bene, Meri Secic. La 39enne, dopo l’aggressione, aveva raccontato agli agenti di riconoscere con certezza almeno uno dei suoi aggressori e ha anche sottolineato che l’aggressione sarebbe avvenuta poiché questi ultimi pretenderebbero da lei circa 1000 euro al giorno, come saldo per i furti che doveva consumare a Roma. In sostanza Secic, dalla sua denuncia, era costretta a rubare e che era stata malmenata poiché aveva deciso di non voler più lavorare per loro.

Chi è Meri Secic, la donna picchiata

Secondo quanto appreso, Secic nel 2017 era stata arrestata dalla polizia a Milano perché doveva scontare 19 anni di carcere per furti a ripetizione. Cumulo pene già evitato in passato perché approfittò del fatto di essere incinta. Diciannove anni che la donna, con un curriculum fatto di furti a raffica, non ha mai scontato. Dopo essere stata in carcere per un altro borseggio, però, si è detta pronta a voler cambiare vita. Chi non è d’accordo con la sua scelta, tuttavia, le ha voluto mandare un messaggio chiaro, pestandola quasi in diretta social. Incurante di chi fosse lì e, soprattutto, del suo stato di gravidanza. Il suo bambino, partorito nonostante lei fosse all’ottavo mese di gravidanza, è fuori pericolo.

Altri pestaggi

Ma Meri Secic potrebbe non essere l’unica borseggiatrice “pentita”. Sui social, infatti, ha girato anche il video di un altro pestaggio, questa volta nella stazione Spagna della Metro A. Anche qui, dalle immagini sfocate diffuse da Welcome To Favelas, si vedono un gruppo di uomini picchiare almeno due donne. L’ipotesi è che, pure in questo caso, qualche borseggiatrice “colpevole” di non aver compiuto bene il suo dovere, possa essere stata punita.
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