Pubblica Sicurezza: “Rinviare i cortei pro-Palestina del 27 gennaio”

corteo pro Palestina a Roma

Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha inviato ai questori una circolare in cui chiede di rinviare ad altra data le manifestazioni a favore della Palestina previste per il 27 gennaio

In questo modo “viene garantita la libertà di manifestazione che, nel caso in questione, va contemperata con il valore attribuito al Giorno della Memoria“. Nella circolare, firmata dal capo della Polizia, Vittorio Pisani, si ricorda a prefetti e questori che “in alcune province sono state preavvisate, in relazione al conflitto in atto in Medioriente, iniziative a favore della causa palestinese ed è probabile che ulteriori manifestazioni con analoga finalità possano essere organizzate sul territorio nazionale per il medesimo giorno”.

Queste iniziative, se svolte in concomitanza con quelle per il Giorno della memoria “potrebbero assumere connotazioni lesive, sotto l’aspetto formale organizzativo e contenutistico, del valore nazionale che la Repubblica Italiana ha attribuito allo spirito commemorativo in favore delle vittime delle leggi razziali, nonché di condanna alla persecuzione del popolo ebraico”. Le manifestazioni, si legge nel documento, “potrebbero determinare, anche in relazione all’attuale contesto conflittuale internazionale, il sorgere di tensioni con il conseguente rischio di effetti negativi sulla tenuta dell’ordine pubblico e sociale”.

Rinviare manifestazioni pro palestinesi e vigilare sui luoghi

Da qui l’invito a valutare “l’adozione di prescrizioni di tempo che prevedano il rinvio” delle manifestazioni a sostegno della causa palestinese. E, comunque, prosegue la circolare, “scrupolosa attenzione andrà rivolta soprattutto ai luoghi che ospiteranno le iniziative indette per la ricorrenza, che andranno sottoposti a preventive ispezioni e bonifiche e, quindi, a dedicate ed anticipate misure di vigilanza al fine di prevenire possibili atti illeciti. Una mirata attività informativa dovrà essere indirizzata per cogliere eventuali segnali di contestazioni o di possibili turbative, per consentire la tempestive adozione di idonee misure di prevenzione e contrasto”.

“Potenziare misure per manifestazioni di sabato”

Per le manifestazioni in programma sabato, Giornata della memoria, “dovranno comunque essere predisposte idonee misure di prevenzione e sicurezza, in considerazione della perdurante minaccia terroristica, prevedendo l’attuazione di dispositivi di ordine pubblico adeguati a fronteggiare eventuali azioni promosse in violazione dei provvedimenti adottati, nonché il potenziamento delle misure di vigilanza degli obiettivi e siti di qualsiasi natura ritenuti potenzialmente esposti a rischio”. Cosi’ il capo della Polizia, Vittorio Pisani, in una circolare inviata a prefetti e questori.

Comunità ebraica plaude alla decisione

“Siamo contenti che siano state riconosciute le nostre ragioni. Ringraziamo le istituzioni, a cominciare dal ministro Piantedosi e tutte le articolazioni del ministero dell’Interno, per la sensibilità che hanno dimostrato. È stata una decisione giusta e di buon senso”. Con queste parole il presidente della comunità ebraica di Roma, Victor Fadlun, commenta la circolare del Viminale.

“Abbiamo visto a Vicenza come queste manifestazioni pro-Palestina possano degenerare in violenza – continua Fadlun -. Ma ad aggravare le cose c’è il momento scelto provocatoriamente dagli organizzatori. Il 27 gennaio è il Giorno della Memoria in ricordo della Shoah. Noi non avevamo chiesto di vietare le manifestazioni in quanto tali, anche se abbiamo assistito a canti e balli in strada che invitavano a uccidere gli ebrei, bandiere israeliane bruciate, applausi ad Hamas per il 7 ottobre. Ma dover assistere a tutto questo nel Giorno in cui in tutto il mondo si ricordano 6 milioni di ebrei sterminati dal nazismo ci è parso davvero troppo. Grazie per avere evitato questo oltraggio alla Memoria, che sarebbe stata una sconfitta per tutti”.
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