Diocesi Livorno, parroco scomunicato perchè in contrasto con Bergoglio

Don Ramon Guidetti

La chiesa di San Ranieri (Guasticce – Collesalvetti) perde il suo sacerdote. Il vescovo di Livorno, Simone Giusti, infatti ha scomunicato Don Ramon Guidetti, in carica dal 2017, a causa di quanto pronunciato durante l’omelia del 31 dicembre 2023 “in contrasto con papa Francesco e con la Chiesa” come riportato nel quotidiano della diocesi livornese LasettimanaLivorno. Durante la celebrazione della messa, come è possibile vedere nel video postato sulla sua pagina Youtube dal giornalista Andrea Cionci, autore del libro “Codice Ratzinger”, Don Guidetti non riconoscerebbe la figura di Papa Francesco poiché “Benedetto XVI non ha mai ceduto quel famoso munus petrino”.

Sempre la Diocesi fa sapere che il vescovo di Livorno aveva incontrato prima di Natale l’ex parroco di San Ranieri per “capire questo suo dissenso. Successivamente però ha dovuto procedere alla scomunica ufficiale con un atto da lui stesso firmato e redatto dal cancelliere”.

Guasticce, la lettera di scomunica a Don Ramon Guidetti

Di seguito riportiamo integralmente la lettera.

Cari confratelli, cari fedeli,
si comunica che Don Ramon Guidetti, Presbitero della Diocesi di Livorno e Parroco della Parrocchia di San Ranieri in Guasticce, in data 31 dicembre 2023, durante la Celebrazione eucaristica, ha pubblicamente compiuto un atto di natura scismatica, rifiutando la sottomissione al Sommo Pontefice e la comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti (can. 751 CIC).

Mons. Simone Giusti, Vescovo della Diocesi di Livorno, in data odierna, ha emesso un Decreto (Prot. N. 1/24/VD), con il quale, a norma del can. 1364 § 1 del Codex Iuris Canonici, dichiara che Don Ramon Guidetti è incorso ipso facto nella scomunica latae sententiae.

Il suddetto sacerdote è, dalla data odierna, sospeso a divinis e rimosso dall’ufficio di Parroco della Parrocchia di San Ranieri in Guasticce, a norma dei cann. 1333 § 1 e 1336 § 1 del Codex Iuris Canonici.
Si ammoniscono i sacerdoti e i fedeli a non partecipare a eventuali sue celebrazioni o ad altre pratiche di culto, perché essi incorrerebbero ipso facto nella gravissima pena della scomunica.

Livorno, dalla Curia Vescovile 01 gennaio 2024
Don Matteo Giavazzi, Cancelliere vescovile

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