Sequestrano e picchiano un uomo per 4 giorni, cinque stranieri arrestati

carabinieri

Lo hanno attirato con la scusa di un appuntamento tra amici, invece volevano sequestrarlo per ottenere un riscatto da parte dei familiari. Vittima un uomo di 53 anni, cittadino del Bangladesh, rimasto nelle grinfie dei suoi aguzzini per quattro giorni. La banda che lo ha tenuto sotto scacco è stata arrestata dai Carabinieri della Compagnia di Frascati insieme a quelli di Roma Casilina.

Banda di 5 persone rapina e sequestra un uomo

Sono scattate le manette per cinque persone, alla fine di serrate indagini iniziate il 1° ottobre. In arresto, da parte dei militari delle Compagnie Frascati e Roma Casilina, tre cittadini del Bangladesh, un cittadino indiano e un afghano, tutti con precedenti. Le accuse a loro carico sono di sequestro di persona a scopo di estorsione, rapina aggravata e lesioni personali. La banda avrebbe deciso di sequestrare un 53enne, connazionale di tre degli aguzzini, al fine di estorcere denaro alla famiglia in cambio della sua liberazione.

Gli aguzzini hanno chiesto un riscatto

Le indagini dei militari di Frascati e Roma sono iniziate in seguito alla denuncia, avvenuta alla stazione di Tor Bella Monaca, da parte del fratello della vittima, risultato scomparso dal 29 settembre. L’attività investigativa, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, ha fatto emergere quanto accaduto nei giorni precedenti: gli indagati, con una scusa, hanno attirato l’uomo, che è stato in seguito rapinato e sequestrato. La liberazione è avvenuta solamente quattro giorni dopo, la mattina del 3 ottobre, quando il cittadino del Bangladesh ha denunciato tutto ai Carabinieri.

Le botte, la rapina e la richiesta di denaro alla madre della vittima

L’incubo per il 53enne, in base ai racconti fatti ai militari, è iniziato la sera del 30 settembre quando uno degli indagati, conoscente della vittima, lo ha attirato in via delle Cave per un incontro. Al suo arrivo, erano presenti altri quattro uomini che lo hanno aggredito a calci e pugni, rapinato dell’auto e di 7.200 euro in contanti, di due telefoni, dei documenti di identità e della carta prepagata. Sotto la minaccia di due coltelli, la vittima è stata legata e imbavagliata ed è stata contattata la famiglia in Bangladesh, avanzando una richiesta di riscatto pari a 50mila euro.

Pagati 10mila euro, la banda ne voleva altri 40mila

Dal racconto della vittima e dai riscontri degli inquirenti è emerso che una persona, non ancora identificata, residente in Bangladesh avrebbe contattato la madre dell’uomo, chiedendo 50mila euro per liberare il figlio. Una prima tranche da 10mila euro sarebbe stata pagata e di conseguenza l’uomo liberato, in vista di un possibile nuovo sequestro per ottenere il resto della cifra. Il rischio di fuga all’estero da parte della mente del sequestro ha fatto sì che scattassero gli arresti.

Prognosi di 30 giorni per la vittima

La vittima è stata portata all’ospedale di Tor Vergata, dove a causa delle ferite riportate durante la prigionia è stato dimesso con una prognosi di 30 giorni. I cinque arrestati, invece, sono stati condotti al carcere di Regina Coeli, con il tribunale di Roma che ha convalidato i fermi e disposto la custodia in carcere.
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